Iran, processo a giornaliste. Mobilitarsi per la libertà di espressione
Sono in corso in questi giorni i processi nei confronti delle due giornaliste iraniane Niloufar Hamedi e Elahe Mohammadi colpevoli di avere raccontato il caso di Mahsa Amini e le successive proteste. Niloufar Hamedi è stata la prima a dare la notizia della brutale uccisione di Mahsa, Elahe Mohammadi ha seguito la cerimonia della sua sepoltura.
I loro articoli hanno contribuito a diffondere le proteste democratiche contro le vergognose condizioni di vita in cui sono costrette le donne in Iran. In oltre cento città iraniane è risuonato lo slogan “Donna, Vita, Libertà“. Lo riporta il sito dell’Ordine nazionale dei giornalisti.
La commissione cultura e il coordinamento delle pari opportunità – continua l’articolo – unitamente, invitano il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ad aderire alla campagna internazionale e a condividere l’appello della Federazione Internazionale dei Giornalisti (FIJ) a mobilitarsi per la libertà di espressione in Iran, chiedendo che il processo contro le due giornaliste sia a porte aperte e alla presenza di media iraniani ed internazionali.
Ricordiamo che l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e l’Associazione Stampa Subalpina hanno scelto la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa per assegnare le tessera honoris causa a Sepideh Gholian, giovane giornalista e attivista iraniana. Gholian, freelance e autrice di un libro sulla realtà della sezione femminile del carcere di Sepidar, è stata a più riprese incarcerata per la sua lotta al regime degli ayatollah ed è tuttora reclusa per aver difeso il diritto alla libertà di espressione nel proprio Paese.
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