Federazione europea dei giornalisti: minoranze etniche poco rappresentate
Su Media Catch è uscito un lavoro sulla diversità dei contenuti delle emittenti europee, di cui riportiamo qui di seguito alcuni dei dati più significativi, che riguardano in particolare il modo in cui le emittenti europee rappresentano culture, prospettive e voci diverse. È fondamentale infatti, per un tema di pluralismo di cui spesso abbiamo parlato su queste pagine, che le piattaforme multimediali riflettano accuratamente la variegata ricchezza della nostra società, in termini di inclusione ma non solo, per cercare – facendo rete – di costruire un panorama mediatico che rappresenti e responsabilizzi veramente tutti gli individui. Guardando la mappa dei paesi europei analizzati risulta che la Svezia, per esempio, sia la più equamente diversificata in termini di rappresentanza femminile, tema di cui avevamo parlato in termini di scarsa rappresentanza qui. Segue a ruota il Portogallo con il 49% di presenza femminile nei contenuti presentati dall’emittente. Le statistiche dicono solo il 28% delle fonti nei media europei sono donne secondo il Global Media Monitoring Project e che le minoranze etniche sono fortemente sotto-rappresentate nella maggior parte dei media occidentali secondo la Federazione europea dei giornalisti. Per spiegare l’origine dei dati, l’indice di diversità dei contenuti delle emittenti europee consiste in un’analisi dei contenuti di oltre 25 emittenti in 21 paesi. È realizzato con DiversityCatch di MediaCatch, utilizzando l’intelligenza artificiale e analizzando tutti i contenuti trasmessi 24 ore su 24, 7 giorni su 7 da tutte le emittenti segnalate nell’indice, coprendo più di 13.500 ore di contenuti in due settimane a maggio e la prima settimana di giugno 2023.