In India l’intelligenza artificiale conduce il telegiornale
Il 9 luglio scorso il canale indiano Odisha Tv ha lanciato Lisa, un avatar generato dall’intelligenza artificiale come conduttrice di telegiornale. Secondo quando riporta il Times, il direttore del canale Jagi Mangat Panda ha definito il primo saluto di Lisa, «una pietra miliare nella storia della trasmissione televisiva e del giornalismo digitale» e ha proseguito affermando – come riporta il Manifesto – che il ruolo di Lisa sarebbe quello di svolgere un lavoro ripetitivo «in modo che i giornalisti possano concentrarsi su un lavoro più creativo per portare notizie di migliore qualità». Il tema ha chiaramente riaperto il dibattito su rischi e opportunità di avere a che fare con l’intelligenza artificiale nel giornalismo; da una parte c’è la paura che si possano perdere posti di lavoro, dall’altra, come suggerisce Jagi Mangat Panda, in questo modo i giornalisti possono concentrarsi sulla qualità delle notizie e tralasciare lavori più di routine; ne avevamo parlato qua. Tornando a Lisa, sarà in grado di fornire notizie in una varietà di lingue indiane locali e portare i risultati delle elezioni e risposte altrettanto rapide al pubblico a grande velocità. Secondo la dichiarazione ufficiale, sono in corso sforzi importanti per migliorare ulteriormente la competenza di Lisa, assicurando che possa anche interagire con gli spettatori grazie all’addestramento dell’intelligenza artificiale. Questa comunque non è la prima volta che un’intelligenza artificiale debutta in un notiziario: in Kuwait qualche mese fa è statA infatti presentata Fedh, «una bella donna bionda, occhi azzurri, vestita con giacca nera e maglietta bianca, ma non reale», scrive Agi. Il suo video iniziale di 13 secondi in cui si presenta in arabo – «Sono Fedha, il primo presentatore in Kuwait che lavora con l’intelligenza artificiale a Kuwait News. Che tipo di notizie preferisci? Sentiamo le vostre opinioni» – ha generato anche in quel caso diverse reazioni sui social media e non solo. Così, ancora una volta, i confini dell’innovazione nel giornalismo vengono spinti verso nuovi orizzonti.