“Espulse. La stampa è dei maschi”, un collettivo contro le molestie
Da poco è nato “Espulse. La stampa è dei maschi“, un collettivo di giornaliste, scrittrici, fotografe, videomaker e attiviste, con l’obiettivo di indagare il problema delle molestie sessuali e degli abusi di potere nel mondo del giornalismo italiano. Il progetto si rivolge alle giornaliste assunte e alle freelance nei diversi tipi di media (tv, radio, stampa, online), così come negli uffici stampa.
«Da anni, infatti – è scritto nel manifesto – emergono testimonianze di molestie, ricatti, abusi e discriminazioni sessuali ai danni delle lavoratrici in diversi settori. Però, in Italia, il movimento #metoo non si è mai davvero imposto, nonostante i molti tentativi».
«Le molestie, i ricatti, gli abusi e le discriminazioni sessuali nel mondo del giornalismo sono ancora un tabù. Non rappresentano soltanto un danno contro le singole giornaliste, ma sono uno strumento utilizzato dagli uomini per mantenere lo status quo nelle redazioni e tenere le donne – soprattutto quelle che non si adeguano al sistema dominante – lontane dai posti di comando. Questo sistema di gestione del lavoro si ripercuote anche su lettrici e lettori, sulla qualità dell’informazione e sulla libertà di stampa».
Attraverso il progetto, l’obiettivo è raccogliere testimonianze dirette per mappare l’impatto che molestie, ricatti, abusi e discriminazioni sessuali hanno sul mondo dell’informazione italiana.
Secondo un’indagine del 2019 della Federazione Nazionale Stampa Italiana, l’85% delle giornaliste ha dichiarato di aver subito molestie sessuali almeno una volta nel corso della sua vita professionale. A partire da questi dati Espulse lavorerà nel rispetto della privacy e dell’anonimato di chi deciderà di condividere la sua sua storia.