Marani, Fondo Pensione: «Informare per conoscere»
Fondo Pensione complementare dei Giornalisti: perché e come iscriversi, i vantaggi dell’adesione alla previdenza integrativa negoziale, come accedere alle prestazioni, che fare quando si avvicina la pensione? Saranno queste le domande al centro dell’incontro di formazione che si terrà lunedì a Torino.
Ne abbiamo parlato con Alessia Marani, presidente del Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti Italiani, la quale ci ha anticipato alcuni dei temi chiave dell’evento, che illustrerà i vantaggi della previdenza complementare, ma soprattutto farà formazione, perché come spiega Marani «talvolta nemmeno chi è iscritto sa precisamente quali siano le possibilità offerte».
Oltre a lei, nel corso, interverranno Edmondo Rho, coordinatore della commissione Patrimonio del Fondo, Enrico Romagnoli, giornalista, consigliere Fondo Complementare, Fabio Porcelli, direttore generale del Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti Italiani e e Silvia Garbarino, segretaria Associazione Stampa Subalpina.
Nel corso dell’intervista Marani ci ha parlato di contribuzioni e gestione finanziaria, di riscatti e accantonamento, con un’intenzione di base: rivolgersi sia all’interno che all’esterno della platea.
«Il Cda del Fondo – spiega – ha deliberato in Cda un percorso di informazione a iscritti e potenziali tali, con la volontà di uscire dal guscio degli uffici, per arrivare direttamente ai giornalisti. Questa esigenza nasce dalla necessità di far conoscere la natura del Fondo, di cosa si tratta, anche a coloro che sono iscritti, perché alcuni, talvolta, addirittura non sanno nemmeno di esserlo e spesso riceviamo richieste di consigli e telefonate da chi ci confonde con altri Enti».
«Abbiamo l’esigenza di arrivare a tutti ma soprattutto ai colleghi più giovani, che magari sono stati contrattualizzati da poco, non ci conoscono e non hanno ancora compreso l’opportunità della pensione integrativa che servirà, una volta usciti dal mondo del lavoro, a garantire un adeguato livello di tutela pensionistica. In pratica ci aiuterà a coprire il gap tra quello che veniva ricevuto come stipendio e la pensione effettiva».
«L’obiettivo che vorremmo raggiungere è informare: alcuni colleghi hanno aperto piani pensionistici privati senza consultare prima il fondo pensione giornalisti, ignorando i vantaggi fiscali e contributivi che il fondo negoziale di categoria offre per legge. Noi non vogliamo fare proseliti ma è importante conoscere per capire cosa possa essere più o meno conveniente».
«Per i freelance e per chi è fuori dalla contrattazione collettiva – spiega Marani – non c’è modo di aderire, ma abbiamo raggiunto un accordo per i co.co.co con un reddito annuo superiore a 3.000 euro; possono iscriversi ma chiaramente non hanno il contributo del datore lavoro, possono solo accantonare una quota. Anche in questo senso la prospettiva è quella di allargare la platea, ma non dipende solo dalla nostra volontà, ma anche da quella degli editori».
«Nel corso parleremo del Fondo a 360 gradi: come è strutturato, la differenziazione tra comparti e alcuni input per il futuro, come per esempio innalzare strategie a lungo termine più ”rischiose” per far rendere un investimento a lungo termine in maniera più ampia, dare qualcosa in più a chi si iscrive adesso e chi è più giovane e tanti altri temi; mi aspetto un corso molto partecipato».