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EDITORIA

09/03/2024

Poggio, Grp: «La tv locale in casa con intimità e autorevolezza»

Prosegue il viaggio della Casa dei Giornalisti attraverso i media locali piemontesi, per raccontarne la storia, l’evoluzione, il rapporto con il territorio, con la transizione al digitale e con le nuove generazioni di lettori, in una rubrica settimanale che vi accompagnerà in un percorso alla scoperta dell’editoria locale, vera e propria spina dorsale del pluralismo dell’informazione, a presidio della democrazia e a servizio dei cittadiniDopo le prime puntate dedicate a giornali cartacei, questa nuova sezione del viaggio sarà dedicata alle tv e alle radio. Si comincia con Grp Televisione.

Grp è testata giornalistica dal 1979, diretta dal 2016 da Danilo Poggio, con cui abbiamo dialogato di media e televisione e di come quest’ultima assolva ancora un importante servizio di informazione per molte persone: «La situazione – ci spiega Poggio – non è facilissima in generale, ma organizzandosi un po’ si riesce ancora a fare qualcosa di importante; la tv locale è vista principalmente da una fascia di popolazione che non arriva al web, né spesso legge i giornali, quindi in concreto non si informa, se non attraverso i nostri programmi di informazione, quindi abbiamo un ruolo e una responsabilità».

«Nel nostro caso specifico – continua Poggio – noi abbiamo un taglio e una copertura regionali, non provinciali, quindi nel nostro target non ci sono solo persone per esempio interessate alla cronaca locale, né quelle a cui interessa solo la politica nazionale, ma cerchiamo proprio per questo di dare notizie che abbiano sempre uno sguardo sul Piemonte, un impatto regionale».

Come è organizzato il vostro palinsesto? «Abbiamo un’edizione del telegiornale che va in onda alle 13, una che va alle 19 e una alle 22; il telegiornale è composto di servizi e commenti in studio; facciamo il telegiornale che dura circa mezz’ora, dopodiché abbiamo tutti i giorni un’intervista con un ospite come approfondimento all’interno del telegiornale. Con l’ospite scegliamo un tema di interesse trasversale, provando a mantenere sempre un livello alto e legato in qualche modo all’attualità, non necessariamente alla cronaca quotidiana. Poi abbiamo una serie di rubriche su vari temi, che ogni giorno affrontano argomenti diversi, dall’enogastronomia alla medicina. A breve partiremo con una rubrica sulla tecnologia. In definitiva, facciamo un’ora di pura informazione a pranzo e a un’ora a cena, con tre momenti informativi di un’ora nell’arco della giornata».

Grp è anche radio, con cui i rapporti sono buoni, ma le due realtà sono separate sia a livello societario che di comunicazione. Nella redazione di Grp Televisione i giornalisti sono 8, tutti professionisti e tutti con un’età media compresa tra 35 e 40 anni.

Con Poggio, tra le tante cose, abbiamo parlato anche del difficile periodo del Covid: «Eravamo una presenza costante, dedicavamo tanto spazio all’informazione ma anche alla musica. La cosa curiosa è che anche durante quei momenti di intrattenimento, molte persone intervenivano in onda con telefonate per chiedere di cosa avremmo parlato nel telegiornale, se avevamo informazioni nuove riguardo ai numeri del contagio o per avere informazioni sulle limitazioni. Era strano ma comprensibile, perché tra tante informazioni che giravano in quel periodo ovunque, noi della televisione locale eravamo un volto noto e amico in casa, avevamo creato un senso di affidabilità e in quel momento erano saltate tutte le barriere. Questo è uno dei punti di forza della tv locale: entra in casa delle persone con intimità e autorevolezza».

Negli anni è cambiato il cambiato linguaggio della televisione? Il web ha influito? «Certamente, nei telegiornali per esempio cerchiamo di lavorarci molto; dobbiamo per forza di cosa fare riferimento alla quotidianità in cui siamo immersi. Il web ha cambiato più che altro l’organizzazione interna del lavoro, c’è una procedura diversa di lavorazione e anche mezzi diversi. Per esempio il montaggio era in analogico prima e non stiamo parlando di molti anni fa. Le telecamerine avevano un registratore con delle mini cassette che andavano scaricate, ora invece è tutto digitale e in condizioni di emergenza possiamo realizzare eventualmente anche qualche piccolo servizio solo con il cellulare, che ci permette di fare dirette prima impossibili da realizzare per costi o altre situazioni complesse».

«La concorrenza con il web – prosegue Poggio – a mio avviso non c’è. Noi abbiamo un sito che stiamo implementando, dove inseriamo una serie di nostri servizi, ponendo grande attenzione al linguaggio, che è differente, e facendo attenzione a cosa inserire da una parte e cosa dall’altra, per non bruciare servizi. Insomma, si sta sperimentando, siamo in continua evoluzione, ma gli ascolti per noi sono ancora fondamentali, per cui si avanti a piccoli passi per comprendere il progresso e utilizzarlo nel migliore dei modi».

Come sarà il futuro della tv? «Credo che la tv ci sarà sempre, i video sono un linguaggio universale che continua a crescere e spero venga compreso che i video che produciamo in tv seguono delle regole precise. Nessun mezzo di comunicazione è mai scomparso, al massimo ci sarà una collaborazione tra tv e web, con un rimando continuo, come in parte già accade con diversi video riproposti da una parte e dall’altra. Si andrà, credo, sempre più verso un dialogo, come è accaduto con la smart tv, che in questo senso già rappresenta il futuro e l’incrocio tra le due realtà».

Eugenio Giannetta

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