La dismissione di Gedi: scrivono i Comitati di redazione
Riportiamo di seguito il comunicato del Comitato di redazione de La Stampa. Non l’unico sulla vicenda: «L’annuncio da parte di Gedi della firma di un preliminare di intesa col gruppo Msc per la cessione del Secolo XIX conferma la perdita totale di credibilità dell’editore che solamente la scorsa settimana, pur a fronte delle voci sempre più ricorrenti e a domanda diretta, aveva negato ai rappresentanti della redazione l’esistenza di ogni trattativa, smentendo anche azioni o sollecitazioni volte alla ricerca di possibili acquirenti».
«Per il Cdr de La Stampa, che esprime tutta la sua solidarietà ai colleghi liguri, la cessione de Il Secolo XIX apre ora un serissimo problema rispetto al piano di prepensionamenti e di riorganizzazione in atto a La Stampa. Ovviamente questo piano va ora rivisto radicalmente dal momento che la nostra presenza sul territorio ligure è garantita da un hub condiviso con una testata che ora viene ceduta».
«Fin da subito – prosegue il comunicato – dichiariamo lo stato di agitazione e blocchiamo qualunque iniziativa editoriale extra quotidiano fino a quando non saranno ristabilite corrette relazioni sindacali. Apprezziamo la volontà espressa da Gedi di voler valorizzare La Stampa come testata nazionale nell’ambito delle strategie di Gedi ma promesse generiche non ci bastano più. Servono fatti concreti e comunicazioni più trasparenti e più tempestive. Serve soprattutto un piano industriale ed editoriale che individui risorse umane, professionali e finanziarie in grado di realizzare concretamente il «progetto di media-company digitale forte, innovativa e dinamica» annunciato oggi dall’ad Scanavino e per mantenere intatto il perimetro territoriale del quotidiano. Fatti, insomma, non chiacchiere».
Per comprendere a fondo la questione Fnsi ha riportato una breve cronistoria della vicenda, utile per spiegare come mai le rappresentanze sindacali delle giornaliste e dei giornaliste delle testate rimaste non ripongono più alcuna fiducia nelle parole dell’attuale management. In breve, il 2 dicembre 2019 viene ufficializzato il passaggio di Gedi da Cir a Exor, il 23 aprile 2020 appena formalizzato il cambio di proprietà, viene licenziato in tronco il direttore di Repubblica, Carlo Verdelli, proprio quel giorno oggetto di minacce da parte di neofascisti, il 9 ottobre 2020 Gedi comunica che è stato raggiunto un accordo per la cessione del ramo d’azienda delle testate il Tirreno, la Gazzetta di Modena, la Gazzetta di Reggio, la Nuova Ferrara, il 13 dicembre 2020 vengono interrotte le pubblicazioni di Micromega. La cronistoria prosegue fino al 27 marzo 2023, quando Gedi annuncia le offerte per i quotidiani veneti il Corriere delle Alpi, il Mattino di Padova, il Messaggero Veneto, la Nuova di Venezia e Mestre, Il Piccolo, la Tribuna di Treviso e Nordest Economia, accordo formalizzato il 23 ottobre. Gli ultimi episodi sono quello del febbraio 2024 con le trattative in corso per la cessione di Gedi della Provincia Pavese e il 27 marzo 2024 con Gedi e il gruppo Msc che raggiungono un’intesa preliminare per la cessione del Secolo XIX. Maurizio Scanavino: «Gedi punterà ora su due obiettivi prioritari: cogliere tutte le potenzialità della transizione digitale in corso, nel pieno rispetto dell’identità delle sue testate la Repubblica e La Stampa, e al contempo sviluppare nuove iniziative e progetti di intrattenimento». La parola giornalismo non viene citata.