Passepartout 2024, Limiti: «Tema per riflettere anche sul giornalismo»
Passepartout, il festival culturale della Città di Asti, alla ventunesima edizione offre un ricco programma che tocca come sempre i temi più vari, dalla geopolitica alla storia, passando per economia, società, ambiente, musica, fotografia, arte e letteratura. Si svolgerà fino sabato 8 giugno, organizzato dalla Biblioteca Astense Giorgio Faletti con la Città di Asti e la Regione Piemonte.
Il direttore scientifico Alberto Sinigaglia spiega: «Il titolo di quest’anno, Limiti, allude all’urgenza di porre i limiti di trattative e di tregue ai due tremendi conflitti, Russia-Ucraina e Hamas-Israele. Lo suggeriscono inoltre le incalzanti conquiste dell’intelligenza artificiale e i timori che si sostituisca alla nostra creatività, che addirittura diventi incontrollabile arma di guerra. Per questo la geopolitica e i progressi tecnico-scientifici saranno centrali nella rassegna. Ma affronteremo altri limiti, augurabili o temibili, che emergono dall’attualità in cui viviamo».
Limes in latino è il confine. Per i confini si stanno combattendo due guerre feroci che minacciano catastrofi più vaste. Ne parleranno Gabriella Simoni, inviata del TG5, e Maurizio Molinari, analista di geopolitica del giornalismo.
Non ha più limiti (e forse dovrebbe imporsene) la televisione, che in Italia ha compiuto settant’anni? Risponde lo storico e critico televisivo Aldo Grasso.
Sembrava che tv e social media avrebbero limitato l’uso della radio. Invece, a cent’anni dalla sua nascita in Italia, appare in rilancio. Passepartout ha scelto due protagonisti: Massimo Cotto e Carlo Massarini.
Con le nuove tecnologie non conoscono limiti le invenzioni. E la creatività umana ha trovato limiti o nuove possibilità nell’era tecnologica? Se ne parla con Annamaria Testa, protagonista della pubblicità.
Quali confini di etica e diritto ha i l’intelligenza artificiale? A parlarne sarà una giurista specialista del campo, Francesca Lagioia.
Dei confini etici e giuridici davanti ai progressi della ricerca biologica potremo ascoltare la biologa Elena Cattaneo, senatrice a vita, con Alberto Melloni.
Il Metaverso e i suoi usi e abusi saranno i temi dello scrittore e giornalista scientifico Piero Bianucci e dell’imprenditore e scrittore informatico Stefano Quintarelli.
Sulle nuove frontiere della divulgazione scientifica e artistica dialogheranno il giornalista scrittore Alberto Angela e l’ex ministro della Pubblica istruzione Francesco Profumo, in una serata dedicata alla memoria di Piero Angela, indimenticabile amico di Passepartout.
Il 4 luglio di dieci anni fa moriva Giorgio Faletti, artista eclettico che ha avuto successo in ognuno dei suoi tre mestieri: attore, cantautore e scrittore. Fino all’ultimo presidente della Biblioteca Astense, è stato un sostenitore del festival e una sua fondamentale presenza: Passepartout 2024 è dedicato a lui.
Alessia Conti, Direttrice della Biblioteca Astense, pone poi l’accento sul senso del limite, quello che, spesso, leggendo le cronache, ci sembra perso. «Passepartout – dice – intende approfondire le cause del dissolversi di riferimenti che un tempo sembravano netti e definiti senza smettere di osservare la bellezza di chi ha saputo superare in positivo i limiti». A tal proposito il festival sarà anche al centro di ben tre incontri di formazione per i giornalisti, che commenta Sinigaglia: «Avremo un incontro importante sulla libertà di stampa oggi, ispirato dall’attualità, perché si tratta di un tema che si impone con urgenza. I limiti infatti sono anche quelli che vogliono imporre coloro che bloccano l’informazione; in un mondo in cui ogni giorno cresce la comunicazione di cose anche orrende, di eccessi, di violenza, di cattivi consigli, non c’è mai stato tanto bisogno di giornalismo libero e verificato. Una politica che vede di cattivo occhio il giornalismo e gli sorride solo quando ne è il megafono dei suoi slogan, non va bene. Non si deve però drammatizzare ma ragionare sulle leggi attuali, su cosa possiamo fare, dire, raccontare e quali sono i limiti che la legge già ci dà».
Un altro importante incontro sarà sul tema del diffondere cultura: «Il giornalismo – continua Sinigaglia – è fondamentale nel diffondere cultura; non la cultura delle cattedre o del nozionismo, ma la cultura del sapere, del ragionare per capire le cose, del sapere per non sbagliarci nel parlare. Il giornalismo come divulgatore di cultura e la cultura come elemento fondamentale dell’informazione per i cittadini sono due elementi essenziali. Eco diceva che chi ha cultura paga le tasse e sa perché deve pagarle, sa quindi come essere cittadino». (In foto Alberto Angela, che sarà protagonista di questo evento, che si terrà l’8 giugno)
Ultimo incontro di formazione previsto sarà quello sulle fake news con Andrea Malaguti, direttore de La Stampa: «Avere ospite un direttore di giornale – conclude Sinigaglia – significa avere con noi un eroe della professione, perché è un lavoro complicato, esigente ed importante. Non c’è mai stato tanto bisogno di giornalismo come oggi. Se il giornalismo è verifica dei fatti e ricerca della verità, non c’è mai stato bisogno come oggi necessità di garanzia nella nebbia delle fake news. Sia benedetto perciò chi fa notizia e chi la fa in un certo modo! Il buon giornalismo è la zattera di salvataggio che afferriamo come cittadini per sapere la verità, e in base alla verità utilizziamo per scegliere, giudicare».