Libertà di stampa, un bene che rimane ancora da difendere
La libertà di stampa è prerequisito di ogni democrazia e non va considerata scontata, perché basta controllare le informazioni che vengono rese disponibili per creare, e controllare, il consenso.
È questo il senso complessivo delle molte riflessioni portate all’happening di martedì sera 25 giugno al Circolo Arci Magazzino sul Po, ai Murazzi di Torino, dal titolo “Libertà di stampa: come difenderla?”, un tema che riguarda tutta la collettività e non solo, come talvolta si pensa, gli addetti ai lavori.
Da qualche tempo, anche in Italia, gli spazi di libertà per le operatrici e gli operatori dell’informazione e della cultura si stanno restringendo: leggi che limitano il diritto di cronaca, una norma che consegna all’esecutivo il pieno controllo del servizio pubblico radiotelevisivo (a Torino in forte ridimensionamento), il problema mai risolto dei conflitti di interesse che inquinano la genuinità dell’informazione, una generale reticenza a dar conto a chi fa informazione delle decisioni che investono la comunità
Un’informazione inquinata altera le regole del gioco democratico, nei luoghi di lavoro come nella società. Riduce l’agibilità politica e sociale, comprimendo le nostre libertà.
Molti gli interlocutori che si sono alternati allo speaker corner per portare una testimonianza. Giornalisti, storici, sociologi, operatori dell’informazione che hanno preso la parola per 5 minuti a testa, per ragionare insieme al pubblico e stimolare dibattito.
Tra loro, Chiara Saraceno, Milena Boccadoro, Murat Cinar, Elena Miglietti, Gianni Oliva, Younis Tawfik, Enrico Pandiani, Pietro Polito, Jacopo Ricca, Cristina Bruno, Silvano Esposito, Daniele Mandarano, Bruna Peyrot, Nono Boeti, Lorenzo Bellachioma, Federico Bellono, Elena Ferro, Stefano Tallia, Fabio De Ponte.
L’iniziativa, la prima di un ciclo che sarà dedicato alla libertà di stampa, è stata guidata da Gian Mario Gillio e Carla Piro Mander e promossa dalle associazioni che si riconoscono ne La Via Maestra tra le quali l’Associazione Stampa Subalpina, con l’adesione dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria
Costituzione della Repubblica Italiana, art. 21