Intelligenza artificiale, Costante: «Serve un patto con gli editori»
Il corso di formazione Come conciliare etica e legalità tra privacy e diritto d’autore nell’era dell’IA, organizzato a Bolzano venerdì il 20 settembre 2024, in collaborazione con sindacato e Ordine regionali dei giornalisti e Università, ha approcciato – ancora una volta – il vasto tema dell’intelligenza artificiale, dalla tutela del diritto d’autore e della privacy al nodo della cybersicurezza; dall’impatto (quello già in atto e quello imminente) sull’occupazione nel settore del giornalismo al cambio di paradigma rappresentato dall’avvento del capitalismo digitale.
A chiudere l’incontro Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, che ha parlato delle ripercussioni, attuali e prospettiche, dell’impiego dell’intelligenza artificiale nelle redazioni e dell’impatto che questa avrà «sul lavoro dei giornalisti e dunque sul diritto dei cittadini ad avere un’informazione vera», come riportato da Fnsi.
«La tentazione per gli editori – ha detto Costante – è di sostituire i giornalisti con software meno costosi e più veloci, che si formano da soli e imparano dai propri errori è alta».
«Servono – ha proseguito – regole adeguate, certe e agili, e servono in fretta; servono strumenti per distinguere un contenuto prodotto dalle macchine da quelli prodotti da professionisti che rispettano i doveri deontologici e che devono vedersi riconosciuti garanzie, diritti e tutele».
«Infine serve – ha concluso – un protocollo con gli editori che vincoli l’intera filiera a un patto di lealtà nei confronti del lavoro e dei lavoratori del settore. L’intelligenza artificiale è di certo un supporto e un grande aiuto al lavoro dei giornalisti, ma non può e non deve sostituirli. Non possiamo accettareche editori che con una mano introducono l’intelligenza artificiale nelle redazioni, con l’altra chiedano al governo fondi per mandare in prepensionamento i colleghi».