Meloni: «Favorevole all’equo compenso ai giornalisti»
Giovedì 9 gennaio si è tenuta la conferenza stampa della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, di fronte a 160 i giornalisti accreditati, moderati da Carlo Bartoli, presidente del Cnog, che ha organizzato l’evento insieme all’Associazione Stampa Parlamentare.
Cliccando qui è possibile leggere l’intervento integrale di Carlo Bartoli, presidente Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, che ha posto l’accento su alcune importanti e urgenti questioni per la categoria, come la gioia e il sollievo per il rientro in Italia della collega Cecilia Sala, l’appello affinché il presidente Biden possa concedere la grazia a Julian Assange e e l’allarme su una serie di provvedimenti legislativi che restringono in maniera preoccupante la libera informazione in materia di cronaca giudiziaria e cronaca nera. Con l’occasione Bartoli ha presentato anche il nuovo Codice deontologico che il Cnog ha recentemente approvato. «Un Codice agile, aggiornato e sintetico – ha detto il presidente – che indica con chiarezza non solo i diritti, ma anche i doveri che abbiamo nei confronti dei cittadini. Un Codice che non si limiti a essere il riferimento per il giornalismo, ma uno strumento nelle mani dei cittadini. Non per tutelare interessi corporativi, ma per continuare a svolgere a testa alta il ruolo che la Costituzione ci assegna: assicurare ai cittadini una informazione seria e verificata».
In occasione della conferenza si è parlato anche di equo compenso per i giornalisti: «Su una legge che porta il mio nome non posso che essere d’accordo, c’è al ministero della Giustizia un Osservatorio insediato e operativo anche con le associazioni dei giornalisti. Io sono assolutamente favorevole e a disposizione, ci sono alcuni Ordini che hanno dato attuazione alla norma. Quindi sono favorevole e a vostra disposizione», ha detto la premier.
Meloni si è anche soffermata sull’opportunità di ragionare su come fare «un salto di qualità nella protezione» dei giornalisti che vanno in giro per il mondo e ha parlato di libertà di informazione.
Le Associazioni regionali di Stampa di Val d’Aosta, Liguria, Toscana, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Sardegna, Veneto, Campania, Sicilia, Marche, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Umbria hanno considerato perciò «incoraggianti» le parole sull’equo compenso pronunciate dalla presidente del Consiglio: per le Associazioni, «l’approvazione della proposta di Ordine e Fnsi sull’equo compenso per i giornalisti non contrattualizzati è il primo banco di prova al quale, come sottolineato dalla segretaria generale Alessandra Costante, è atteso il governo. Eguale attenzione da parte di Palazzo Chigi auspichiamo sulla rimozione di alcune forme di bavaglio che mortificano la libertà di informazione nel nostro Paese. La legge sulla presunzione di innocenza, approvata nella seconda parte della passata legislatura, rappresenta un unicum nell’Ue perché impedisce ai cittadini di conoscere notizie di indubbia rilevanza pubblica. Lo stesso discorso vale per il divieto di pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare, recentemente reintrodotto».