
Inpgi: «Allo studio misure in favore dei colleghi»
Attenzione alle esigenze della nuova platea, composta per la maggior parte da lavoratori autonomi, valorizzazione del supporto nel corso della vita lavorativa con interventi di sostegno alla professione, impegno sui territori per raccogliere i bisogni degli iscritti.
Il Consiglio di indirizzo generale (CIG) dell’Inpgi ha approvato lo scorso 12 marzo le linee di indirizzo per il prossimo quadriennio (2024/2028), le prime per il nuovo istituto dopo il trasferimento in Inps della gestione sostitutiva dell’Ago e il cambiamento di governance. Un atto non puramente formale, che intende indicare una strategia condivisa da trasformare in progetti e azioni per i prossimi quattro anni.
“L’Inpgi – si legge nel documento approvato – oggi ha un patrimonio di oltre un miliardo di euro, presenta bilanci in attivo e parametri di stabilità a garanzia delle future pensioni. Questo anche grazie a una politica di contenimento dei costi, già attuata dai vertici dell’istituto eletti lo scorso luglio, che sarà incrementata nei prossimi anni. Il rapporto tra lavoratori attivi e pensionati oggi è di 12 a 1, a differenza di quanto faceva registrare l’ex Gestione previdenziale dei giornalisti dipendenti, il cui rapporto era di 1,5 lavoratori attivi a fronte di un pensionato”.
“Per il futuro, però – dichiara Patrizia Pennella, coordinatrice del Consiglio di indirizzo generale dell’Inpgi, – dobbiamo prestare attenzione all’evolversi sia della platea (compreso il rientro per diverse cause di numerose posizioni dall’Inps) sia delle condizioni economiche della categoria. Presto avremo la disponibilità dei dati del bilancio tecnico attuariale sulla sostenibilità dell’Istituto: una traccia importante che aiuterà a definire meglio il perimetro delle iniziative che sarà possibile mettere in atto. Misure strutturali e non occasionali che offrano anche ai liberi professionisti, così come avviene per i parasubordinati, l’opportunità di tutele in momenti di particolare difficoltà nella vita professionale: va verificata, ad esempio, la fattibilità dell’adozione di una misura come l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa”. Tra le prime proposte che sono emerse, volte a venire incontro alle esigenze degli iscritti, l’attivazione di una forma di «microfinanziamento», gestito direttamente dall’Istituto, per l’acquisto di strumenti utili a svolgere al meglio la professione o seguire corsi di formazione.