
La Giornata mondiale della libertà di stampa in Italia e nel mondo
Il 3 maggio si celebra la Giornata mondiale della libertà di stampa, istituita nel 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite su raccomandazione dell’UNESCO. La ricorrenza ribadisce il valore essenziale di una stampa libera, indipendente e pluralista come fondamento delle società democratiche.
L’iniziativa rappresenta un’occasione per richiamare l’attenzione sul diritto universale alla libertà di espressione e serve a ricordare e onorare i giornalisti che hanno perso la vita o sono stati perseguitati per aver svolto il proprio lavoro, nonché a sollecitare governi e istituzioni affinché tutelino l’indipendenza e la sicurezza dei media.
Il tema scelto per il 2025 è “Reporting in the Brave New World: The Impact of Artificial Intelligence on Press Freedom and the Media”, incentrato sull’impatto crescente dell’intelligenza artificiale nel settore dell’informazione, tra nuove opportunità tecnologiche e rischi legati alla disinformazione e alla manipolazione dei contenuti.
Secondo il Committee to Protect Journalists (CPJ), il 2024 è stato l’anno più letale per la stampa degli ultimi tre decenni, con almeno 124 giornalisti uccisi, molti dei quali in teatri di guerra come Gaza e il Sudan. Anche l’Italia registra segnali preoccupanti: secondo Reporter Sans Frontières, il nostro Paese è sceso al 49° posto nella classifica mondiale della libertà di stampa. Le principali criticità riguardano le pressioni politiche, le intimidazioni, il ricorso frequente a querele temerarie e l’introduzione di norme restrittive, come il disegno di legge cosiddetto “bavaglio”, che rischia di limitare la possibilità di raccontare le inchieste giudiziarie.
Il sistema dei media italiano, seppur articolato e pluralistico, soffre una crescente dipendenza da pubblicità e fondi pubblici. La concentrazione editoriale alimenta inoltre timori circa i conflitti di interesse e l’indebolimento del pluralismo. La pandemia ha acuito fenomeni di polarizzazione e aumentato l’esposizione dei giornalisti ad aggressioni e campagne di delegittimazione, soprattutto su temi sensibili. Chi si occupa di criminalità organizzata, mafie e corruzione continua a essere esposto a minacce e violenze: attualmente, una ventina di cronisti vivono sotto protezione.
In questo clima si sono svolte a Conselice (RA) le celebrazioni ufficiali promosse da FNSI, ASER, dall’Osservatorio sulla libertà di stampa e dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. L’incontro, ospitato nell’Auditorium di via Garibaldi, ha ruotato attorno al tema “Europa, democrazie e libertà di stampa sotto attacco”, accompagnato dallo slogan “La libertà di stampa è un diritto riconosciuto da qualsiasi Stato che si definisca di diritto”.
All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, Alessandra Costante e Matteo Naccari (FNSI), Paolo Maria Amadasi (ASER) e il giornalista Paolo Berizzi, da anni sotto scorta per il suo impegno civile e le sue inchieste. Proprio Berizzi ha messo in guardia contro il pericolo crescente di revisionismi storici e manipolazione della memoria, invitando alla vigilanza democratica e alla difesa del ruolo del giornalismo.
In occasione della giornata, l’Ordine dei Giornalisti ha lanciato un appello attraverso il suo presidente, Carlo Bartoli, che ha parlato di “uno dei momenti più delicati per la libertà di stampa e la democrazia nel nostro Paese”. Bartoli ha denunciato le crescenti minacce, i tentativi di delegittimazione dei media, le difficoltà economiche del settore e l’urgenza di garantire tutele efficaci per i professionisti dell’informazione.
La Giornata mondiale della libertà di stampa non è una semplice commemorazione. È un monito e un impegno civile. Difendere la libertà dei media significa tutelare il diritto dei cittadini a essere informati, condizione indispensabile per la partecipazione consapevole alla vita democratica. Come recita il monumento di Conselice, “La stampa libera è l’arma più potente della democrazia”.