
Disabilità e linguaggio al Salone, Tallia: «Più sensibilità all’interno della categoria»
Giovedì 15, nell’ambito del Salone Internazionale del Libro di Torino, l’Arena Piemonte ha ospitato un appuntamento fondamentale per chi si interroga sul potere delle parole, sul ruolo dell’informazione e sulla rappresentazione della disabilità nei media. Si è parlato infatti di “Disabilità, linguaggio inclusivo e politically correct”, un incontro che ha fatto da anteprima alla terza edizione del Premio Giornalistico Paolo Osiride Ferrero, organizzato dalla Consulta per le Persone in Difficoltà (CPD).
Sul palco, in dialogo tra loro: Elena Miglietti, coordinatrice GiULia Giornaliste, Valentina Tomirotti, giornalista e attivista, Stefano Tallia, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, e Fabrizio Vespa, coordinatore del Premio. A moderare l’incontro, Giovanni Ferrero, direttore CPD.
L’incontro è stato un’occasione preziosa per portare il pubblico a riflettere su come il linguaggio possa ferire o includere, normalizzare o discriminare, e sul ruolo attivo che ogni comunicatore può assumere nel costruire un’immagine più realistica e rispettosa della disabilità.
Fabrizio Vespa ha sottolineato il valore crescente del Premio: «Siamo arrivati alla terza edizione e ci aspettiamo di crescere ancora. Questo premio è un vero e proprio osservatorio sul mondo dell’informazione, ed è aperto anche ai creator digitali. In questi anni abbiamo osservato che alcuni giornalisti, solo per il fatto di parlare di disabilità, pensano di essere aggiornati sul linguaggio corretto. Ma non è così: trovare le parole giuste richiede formazione. Ogni regione ha una sensibilità diversa, e l’Ordine del Piemonte è già molto avanti rispetto all’aggiornamento dei colleghi. Il lavoro da fare è ancora tanto, ed è proprio per questo che il premio esiste».
Elena Miglietti ha evidenziato il dovere professionale dei giornalisti: «Abbiamo l’obbligo – come giornalisti – di conoscere le carte deontologiche. E se siamo in difficoltà, è importante chiedere aiuto: solo così potremo parlare e scrivere meglio».
Stefano Tallia, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, ha posto l’accento sul progresso ma anche sui rischi di regressione: «Sono stati fatti passi avanti nella consapevolezza del linguaggio. Non è più visto come un vezzo intellettuale: oggi c’è una vera attenzione alle parole. Ma bisogna ricordare che nessun traguardo è definitivo: ogni conquista può essere persa. È proprio questo il compito formativo dell’Ordine, contribuire a sviluppare una coscienza individuale e collettiva».
Tallia ha poi aggiunto: «L’attenzione al linguaggio non sempre va di pari passo con l’attenzione ad altri aspetti, ma le due cose non devono essere in contraddizione. Nel mio secondo mandato come presidente dell’Ordine, vogliamo rafforzare questo tipo di impegno. Anche se non possiamo intervenire sulle linee editoriali delle testate, abbiamo la possibilità di far crescere la sensibilità all’interno della categoria».
L’incontro ha rappresentato non solo un momento di formazione e confronto, ma anche un segnale chiaro: la cultura del rispetto e dell’inclusività passa anche – e soprattutto – dal modo in cui scegliamo di raccontare la realtà.
In conclusione, le parole di Valentina Tomirotti, che pone l’accento sull’importanza di conservare e valorizzare il mondo della cultura sulla disabilità: «Come giornalisti abbiamo una responsabilità, quella di fare e diffondere cultura su questi temi».