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FORMAZIONE

12/09/2025

Festival dell’Accoglienza, Durando: «Qui le differenze non dividono»

Dal 16 settembre al 31 ottobre Torino ospita la quinta edizione del Festival dell’Accoglienza, intitolata quest’anno “La speranza è una radice”. Una rassegna diffusa che, per oltre 45 giorni, animerà il territorio con più di 100 eventi e oltre 150 ospiti – scrittori, artisti, giornalisti, docenti, attivisti – per riflettere insieme sui temi della mobilità umana, della comunità e della multiculturalità.

Il Festival, promosso dalla Pastorale Migranti dell’Arcidiocesi di Torino e dall’Associazione Generazioni Migranti, con il sostegno di Fondazione CRT, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Migrantes, non è soltanto una rassegna culturale ma un vero e proprio laboratorio sociale e civile.

Anche quest’anno, all’interno del programma, sono previsti appuntamenti di formazione professionale per giornalisti riconosciuti dall’Ordine, a conferma dell’attenzione del Festival per la qualità dell’informazione e la responsabilità di chi racconta la complessità del nostro tempo.

Due gli incontri già segnalati:

“C’era una volta il rifugio diffuso”: un incontro dedicato alle esperienze di accoglienza innovative e comunitarie, con riflessioni su come narrarle in maniera corretta e rispettosa, superando stereotipi e semplificazioni. Scheda evento

“Il tabù del futuro. Giovanissimi al Day Hospital di Neuropsichiatria Infantile: l’esperienza dell’Ospedale Regina Margherita di Torino”: un’occasione per affrontare, con uno sguardo competente e sensibile, il tema del disagio giovanile e il ruolo dei media nel raccontarlo senza stigmi né semplificazioni. Scheda evento

Entrambi gli appuntamenti si inseriscono nel percorso di approfondimento e aggiornamento che il Festival propone ai professionisti dell’informazione, offrendo strumenti e prospettive per raccontare la realtà con maggiore consapevolezza.

Il Festival sarà presentato martedì 16 settembre alle 10.30 nella Sala Colonne di Palazzo Civico, con la partecipazione dell’arcivescovo di Torino cardinale Roberto Repole, del sindaco Stefano Lo Russo, del direttore della Fondazione Migrantes mons. Pierpaolo Felicolo, della presidente della Fondazione CRT Anna Maria Poggi, del segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo Alberto Anfossi e del responsabile del Festival Sergio Durando. Modererà l’incontro la giornalista Laura de Donato.

La quinta edizione del Festival intreccia numerose collaborazioni con realtà culturali e sociali, dando spazio anche ad altri festival, scuole, associazioni e comunità locali. Tra gli oltre 150 ospiti figurano, tra gli altri, Enzo Bianchi, Fabio Geda, Paolo Rumiz, Stefano Mancuso, Espérance Hakuzwimana, Gustavo Zagrebelsky e il cardinale Matteo Maria Zuppi.

Come ricorda Sergio Durando: «Il Festival dell’Accoglienza non è solo una rassegna di eventi, ma un laboratorio di futuro: qui le differenze non dividono, ma diventano radici comuni da cui far germogliare speranza e comunità».

«La speranza – spiega ancora Durando – è la nostra risposta più concreta alle paure del presente. La speranza non cresce da sola: ha bisogno delle mani, delle voci, delle scelte di ciascuno di noi. “La speranza è una radice”: sta a noi nutrirla perché diventi albero di vita per tutti. In questo senso il Festival è una bella esperienza di pluralità, un’iniziativa che nasce dal basso, dall’energia di giovani, di famiglie accoglienti, di comunità e associazioni. Il Festival è un invito a non restare spettatori».

Il festival, come ogni anno, incrocerà anche alcune occasioni di riflessione che saranno legate anche ad alcune date significative quali la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza del 3 ottobre – che verrà commemorata con diverse iniziative in tutto il Piemonte – la 111a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 4 e 5 ottobre e la Giornata Missionaria Mondiale del 19 ottobre.

Collaborerà inoltre con il Festival della Missione e con “Women and The City”, che prevederà un podcast e un talk sulle difficoltà della vita dentro e fuori il carcere con un focus sulle donne.

Largo spazio infine sarà dedicato agli approfondimenti rivolti alle storie di frontiera e alle esperienze di migrazione.

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