
Maria Grazia Toma racconta Bruno Segre: «Un maestro di vita e di libertà»
In occasione della presentazione del libro Bruno Segre. Avvocato delle libertà (Raineri Vivaldelli Editori, 2025), abbiamo intervistato l’autrice Maria Grazia Toma. Il volume, con la prefazione di Spartaco Segre e la postfazione di Bruno Maida, raccoglie testimonianze e ricordi di una figura che ha attraversato il Novecento con coraggio e coerenza: partigiano, avvocato, giornalista, laicista, pacifista, nonviolento, socialista, libero da ogni condizionamento politico e religioso. Un moderno libero pensatore.
L’incontro di presentazione si terrà questa sera al Polo del ’900, luogo caro a Segre. Con l’autrice dialogheranno Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, Maurizio Molinari, editorialista di Repubblica, e Spartaco Segre, figlio dell’avvocato.
Il volume nasce da due interviste. La prima è una lunga conversazione con Bruno Segre, registrata nel 2017 e trasmessa l’anno successivo in occasione del suo centesimo compleanno al Circolo della Stampa, Palazzo Ceriana Mayneri. In quell’occasione Segre parlava con naturalezza del suo amore per due professioni – quella legale e quella giornalistica – raccontando la propria vita con ironia e lucidità. Ne emergeva la sua passione per la democrazia e la libertà, per l’arte, la numismatica, la filatelia e la poesia (amava citare a memoria versi di Guido Gozzano), ma anche il suo culto per la bellezza femminile.
Rievocava inoltre la sua laurea con una tesi su Benjamin Constant, la Torino che lo aveva visto crescere e lottare, l’impegno politico e civile che lo portò a sostenere la legge sul divorzio e a difendere, già nel 1949, il primo obiettore di coscienza italiano, Pietro Pinna.
La seconda intervista è invece a Riccardo Rossotto, presidente della società editrice de L’Incontro, lo storico periodico indipendente fondato da Segre nel 1949 e diretto da lui per oltre settant’anni. Rossotto racconta la sfida di mantenere viva quell’eredità, oggi anche in versione online, come spazio di confronto per chi considera libertà e democrazia valori da difendere giorno dopo giorno.
Il titolo Avvocato delle libertà sintetizza bene il senso del libro. Per Segre, i diritti fondamentali – di libertà di pensiero, di parola e di stampa – sono stati il filo conduttore della sua vita. Rimane celebre la sua partecipazione alle manifestazioni dei giornalisti in Piazza Castello a Torino, quando furono etichettati come “sciacalli”: in quell’occasione difese con forza la libertà di stampa, definendola il pilastro di ogni democrazia. La fotografia che lo ritrae con un megafono in mano fece il giro del mondo, e persino The Guardian ne diede notizia.
«Per me Bruno Segre è stato un maestro di vita, una guida a cui ispirarmi» racconta Maria Grazia Toma. «Sono entrata nel suo studio a vent’anni e da allora non ho mai smesso di fare tesoro dei suoi insegnamenti: rettitudine, onestà, correttezza. Mi ha sempre spronata a conquistare spazi di emancipazione e a vivere in modo libero, critico e consapevole. Avere una persona come lui a cui chiedere consiglio è stato eccezionale: mi dava sempre due pareri, uno legale e uno personale».
Toma ricorda anche alcuni dei suoi aforismi, diventati per lei veri punti di riferimento: “Chi è con se stesso non è mai da solo”, utile nelle sfide più difficili, oppure “Tutti sono utili e nessuno indispensabile”, un invito ad andare avanti senza farsi fermare dagli ostacoli. «Un dono prezioso della vita», conclude, «averlo avuto come maestro».
Il messaggio che lascia è chiaro: ideali di libertà e democrazia, fedeltà alla Costituzione, fiducia nella Repubblica e nell’Europa come presidio dei diritti umani e della dignità delle persone. Bruno Segre si è battuto contro razzismo e antisemitismo, sempre dalla parte dei più deboli, sia come avvocato sia come giornalista.
Il libro di Maria Grazia Toma vuole essere allora un monito alle nuove generazioni, cui Segre raccomandava sempre l’anticonformismo delle idee, senza cedere alle mode effimere.