
Garibaldi e le Finals: «Un’emozione che si rinnova ogni anno»
Questa pluralità non è solo un dato statistico, ma conferma la natura globale delle Finals, capaci di attirare l’attenzione di un pubblico mondiale e amplificare la visibilità della città ospitante. Sul piano locale, l’impatto è tangibile: soggiorni, spostamenti, ristorazione e servizi legati alla presenza di migliaia di addetti ai lavori generano una ricaduta economica diretta e contribuiscono a rafforzare il tessuto turistico e occupazionale della città.
Protagonista silenzioso ma centrale di questa grande macchina organizzativa è il Circolo della Stampa Sporting, che anche quest’anno accoglie gli allenamenti dei migliori giocatori del mondo.
«Siamo ormai collaudati, al quinto anno di ATP Finals – racconta Pietro Garibaldi, presidente del Circolo – e ci sembra quasi normale essere al centro del tennis mondiale. Ma, a ben pensarci, è ancora un miracolo che ogni anno ci emoziona come bambini. Sapere di avere qui i primi del mondo è una gioia immensa».
Le strutture del Circolo sono pronte e continuamente migliorate: «In questi anni – spiega Garibaldi – abbiamo perfezionato il fondo dei campi, ora identico a quello del Pala Alpitour, così i giocatori possono allenarsi nelle stesse condizioni di gara. Gli allenamenti sono già iniziati e tutto procede al meglio».
Garibaldi rivela anche qualche retroscena: «Sinner si è fermato a cenare qui allo Sporting, un posto più tranquillo rispetto ai ristoranti del centro. La vita al Circolo continua normalmente: i soci possono accedere come sempre da corso Agnelli, pur respirando quest’atmosfera speciale».
Come sempre, un ruolo importante è riservato ai più piccoli: «I bambini della nostra scuola tennis sono coinvolti e vivono momenti unici, vedendo da vicino i loro idoli. Per loro è un’esperienza che vale moltissimo».
Tra i giocatori che si sono già distinti in campo e fuori, Garibaldi cita «gli americani Fritz e Shelton, sempre disponibili e sorridenti», che contribuiscono a creare un clima sereno e sportivo all’interno del Circolo.
Garibaldi guarda anche oltre il lato sportivo, sottolineando le ricadute economiche e di immagine: «L’ATP Finals è un brand impressionante. Il nome di Torino oggi nel mondo viene associato al tennis di altissimo livello, quasi come a un quinto Slam. Questo evento ci mette sulla mappa come accadeva, anni fa, con la Juventus nel calcio. Forse sottovalutiamo la capacità dello sport di moltiplicare valore e visibilità per un territorio».
In termini occupazionali, aggiunge, «c’è un impatto indiretto ma significativo: turismo, settore alberghiero e ristorazione, ma anche tanti posti di lavoro temporanei che contribuiscono al tessuto economico locale».
Un’occasione ulteriore per vivere da vicino l’atmosfera delle ATP Finals e raccontare, ancora una volta, il volto più internazionale e appassionato di Torino.
