
Giornalisti, un contratto fermo da dieci anni
Nel Diario del Presidente di questa settimana Stefano Tallia parla dello sciopero del 28 novembre, proclamato per chiedere il rinnovo di un contratto fermo da dieci anni, decisivo per la dignità economica dei giornalisti. L’offerta degli editori, che propone un piccolo aumento a fronte di un salario di ingresso più basso, è ritenuta inaccettabile perché peggiorerebbe le condizioni dei nuovi assunti e dei precari. La battaglia riguarda anche l’equo compenso e la tutela deontologica della professione.
Senza regole chiare sull’uso dell’intelligenza artificiale, inoltre, il rischio è lo svuotamento delle redazioni e il calo della qualità dell’informazione.
Lo sciopero vuole spingere gli editori verso investimenti, responsabilità e condizioni dignitose, evitando una nuova stagione di conflitti.
