

Informazione per immagini. Felice Casorati, Re della scacchiera
3 Aprile @ 15:00 - 17:00
«Il Re della scacchiera condannato all’esilio da ingiusta disattenzione». Così Bruno Quaranta scrive di Felice Casorati in un suo articolo su Repubblica. Fra i più importanti pittori del Novecento non solo italiano, Casorati (1883-1963) definì Torino «astratta come una scacchiera». E lui, di quella scacchiera, ne fu il re e come tale, destinato all’esilio. Dell’artista di via Mazzini, originario di Novara, Carlo Levi disse: «È difficile capire cosa significasse nella Torino d’allora, l’arte moderna». È un’«energia nuova» quella che vede in lui Piero Gobetti, che gli dedica un articolo e una disamina critica. Sguardi lunghi (quelli dei torinesi), il fiume che rallenta la sua corsa per non interrompere la calma della città. L’arte rischiarata da una «questione privata» con Mariuccia Gandini.
Un corso promosso e organizzato da Ordine dei Giornalisti del Piemonte.
Intervengono:
Ugo Nespolo, artista
Bruno Quaranta, giornalista
Franca Giusti, giornalista
Gianfranco Schialvino, artista
Paola Casorati, nuora dell’artista
Marina Paglieri, giornalista