

La giustizia internazionale di fronte ai conflitti in corso
18 Giugno @ 17:00 - 20:00
I crimini internazionali compiuti da singoli o dagli Stati vengono perseguiti rispettivamente dalla Corte penale internazionale (Cpi) e dalla Corte di giustizia con sede all’Aia. Soprattutto quest’ultima ha mostrato negli ultimi due anni un dinamismo senza precedenti da quando nel 2002 è entrata in funzione per condannare il crimine di genocidio, i crimini contro l’umanità e quelli di guerra. Contro Putin e Netanyahu, protagonisti dei conflitti in corso, la Cpi ha emesso un mandato di arresto, così come contro il presidente del Myamar e il capo del regime talebano. Finalmente non sono solo più i despoti africani a essere perseguiti dalla giustizia internazionale. Violente sono state le reazioni e le ritorsioni da parte di Stati potenti (Israele, Federazione Russa, Stati Uniti) verso i giudici delle Corti. Qual è stata la genesi dal dopoguerra della giustizia internazionale che ha portato alla formazione di queste corti? Quali Paesi ne fanno parte, quali ne osteggiano l’attività? Quale limiti ostacolano la messa in pratica dei loro pronunciamenti? Quale futuro è prospettato alla giustizia internazionale: un progressivo logoramento per troppa ostilità e poco appoggio?
Un corso promosso da Ordine dei Giornalisti del Piemonte, organizzato da Seb27 Editrice.
Intervengono:
Rosario Aitala, Vice-presidente Corte penale internazionale (in collegamento dall’Aia)
Eduardo Greppi, professore emerito di Diritto internazionale, Università di Torino
Alberto Perduca, magistrato, con esperienza nei Balcani, Est Europa e Medio Oriente
Ludovica Poli, professoressa associata di Diritto internazionale, Università di Torino
Andrea Spagnolo, professore associato di Diritto internazionale, Università di Torino
Stefano Tallia, presidente OdG Piemonte
Giordano Stabile, capo della redazione Esteri de La Stampa