Lingue sacre e linguaggi. Tradurre senza tradire, i livelli simbolici e l’interpretazione dei testi sacri
15 Ottobre @ 18:00 - 20:00
Un mondo globalizzato dove si va sempre di più verso alcune, poche lingue “franche”, uguali per tutti, o verso modi di espressione standardizzati nella comunicazione dei nuovi media, tra hashtag ed emoji. Questo mondo richiede nuovi strumenti culturali che aiutino a non perdersi nelle comunità virtuali, sostenendo e rinforzando il patrimonio delle comunità reali, fatte di specificità culturali, linguistiche ma anche spirituali.
Le comunità abramiche sono chiamate, nell’Islam, “genti del Libro”, in quanto fondate su Libri rivelati in lingue sacre che sono tutt’oggi alla base della vita religiosa per miliardi di fedeli, uomini e donne in tutto il mondo. Allora, riscoprire la bellezza e complessità di questi linguaggi, così come la ricchezza delle forme d’arte basate sulla calligrafia e le lingue sacre, ma anche la poesia religiosa, può rappresentare un’occasione per prevenire i pericoli di una conoscenza alterata dagli stereotipi e da una visione soltanto quantitativa e “misurabile” della verità e della Storia. Conoscere e imparare a custodire questo patrimonio, riconoscendone la complessità, diventa oggi essenziale anche come antidoto al radicalismo, per contrastare quel processo di impoverimento della profondità del linguaggio che porta al letteralismo che è alla base di ogni formalismo nelle religioni.
Un corso promosso da Ordine dei Giornalisti del Piemonte, organizzato da Isa – Interreligious Studies Academy e Coreis, Comunità Religiosa Islamica Italiana
Intervengono:
Abd al-Wadoud Gouraud, Institute of Higher International Studies, biblista Facoltà Teologica
Mariarita Marenco, biblista Facoltà Teologica
Claudia Maria Tresso, docente Lingua e Letteratura Araba, Università degli Studi di Torino
Rav Giuseppe Momigliano, Rabbino capo di Genova
Modera:
Hamid Distefano, Coreis, Comunità Religiosa Islamica Italiana