Addio Salvatore Lo Presti, storico giornalista sportivo
Salvatore Lo Presti, era per tutti Totò, un campione del giornalismo sportivo. Ci ha lasciato dopo una vita dedicata al racconto del calcio dai campi di provincia ai mondiali. Siciliano di Marsala, legato profondamente alla sua Sicilia, ma cittadino del mondo. Dopo gli studi universitari a Roma ha iniziato a collaborare con le più importanti testate della stampa sportiva nazionale: (Tutto Sport, il Corriere dello Sport e la Gazzetta dello Sport) oltre che con il Corriere della Sera e il Giornale Nuovo.
Penna finissima, narratore sublime – lo ricorda così l’Ussi – competente a livello tecnico come pochi. Totò era un punto di riferimento e un maestro, umile, disponibile, educato, ironico ma impeccabile quando doveva esaminare tecnica e tattica di una squadra, un campione, un allenatore. Ha girato il mondo e raccontato lil calcio mondiale dai campetti della Sicilia fino alle gesta di Maradona, Pelè e Ronaldo.
Ha stabilito un record insuperabile scrivere per quattro quotidiani sportivi differenti: Stadio, Corriere dello Sport, Tuttosport e Gazzetta dello Sport a servizio del lettore prima di tutto. Mai sopra le righe mai partigiano sempre sereno ed equilibrato, illuminate. Per anni ha curato una vera e propria bibbia del calcio mondiale, un almanacco che è una enciclopedia per gli amanti del football internazionale.
È stato nell’Ussi piemontese di cui era padre nobile e consigliere nazionale per molto tempo ed è stato delegato dell’Aips. Ha raccontato tutti i tornei possibili, intervistato campioni, narrato storie e spiegato il calcio a più generazioni migliaia di articoli e bellissimi saggi. La comunità dell’Ussi piemontese “Ruggero Radice” si stringe alla famiglia e abbraccia Totò per il suo ultimo viaggio verso il cielo azzurro che amava come il mare della sua Sicilia.
A questo ricordo, si aggiunge quello del presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte Stefano Tallia: «Ci lascia un maestro del giornalismo, uno di quelli che con professionalità ha saputo farci allargare lo sguardo per vedere anche oltre quel che accadeva nei campi di gioco. Competenza, precisione, umanità e vicinanza anche nei confronti dei colleghi più giovani come il sottoscritto ai quali non ha mai fatto mancare un consiglio o una parola di incoraggiamento. Ci mancherà».