
Appello per contrastare la precaria situazione dei giornalisti nell’Ue
«Il Comitato economico e sociale europeo ha appena inviato un forte segnale ai decisori politici europei. Ieri, nella loro prima sentenza in assoluto sulle condizioni di lavoro dei giornalisti in Europa, le tre componenti del Comitato – sindacati, datori di lavoro e società civile – hanno unito le forze per chiedere misure concrete contro la preoccupante precarietà dei giornalisti, che rappresenta una seria minaccia per la democrazia. La relazione, adottata mercoledì a larghissima maggioranza in plenaria, invita la Commissione europea e i governi degli Stati membri ad adottare misure concrete a sostegno della professione». Lo si legge in una nota pubblicata sul sito web della Federazione europea dei giornalisti giovedì 4 dicembre 2025.
(Fonte Fnsi)
L’Efj prosegue: «Sebbene promosso dalla componente sindacale del Comitato, il parere d’iniziativa, intitolato “Diritti del lavoro per giornalisti e professionisti dei media come garanzia dell’indipendenza e della veridicità dell’informazione” , ha ricevuto un ampio sostegno dai rappresentanti delle altre due componenti, datori di lavoro e società civile, durante la votazione plenaria del Comitato di mercoledì. La relazione è stata adottata con 209 voti favorevoli, 4 contrari e 11 astensioni».
La Federazione europea sottolinea che «la relazione del Comitato, supportata da numerose fonti oggettive, tra cui il Media Pluralism Monitor e i dati raccolti dal Consiglio d’Europa e dalle piattaforme Mfrr per la sicurezza dei giornalisti, rileva il rapido aumento della precarietà della professione in Europa, in tutte le sue forme: deregolamentazione sociale ed economica, aumento della precarietà lavorativa, pressioni di ogni genere, mancato rinnovo dei contratti collettivi, violenza verbale e fisica, intensificazione del lavoro, peggioramento generale dei problemi di salute mentale nelle redazioni, ecc. Di fronte a questa drammatica situazione, che minaccia il diritto dei cittadini all’accesso alle informazioni, il rapporto si apre con una serie di 13 raccomandazioni concrete, come l’adozione di una direttiva europea sui rischi psicosociali sul lavoro, l’attuazione effettiva del nuovo regolamento europeo sulla libertà dei media, il sostegno finanziario all’industria dei media di fronte al predominio delle grandi piattaforme online statunitensi, la promozione del dialogo sociale al fine di ottenere accordi collettivi a tutela dei diritti dei liberi professionisti, la regolamentazione dell’uso dell’intelligenza artificiale nei media, ecc».
Di seguito è possibile scaricare il rapporto in formato pdf:
