
Aumentano i giornalisti minacciati: +78% rispetto al 2024
Cresce il numero di giornalisti minacciati in Italia. Nel primo semestre del 2025, secondo il monitoraggio di Ossigeno per l’informazione, sono stati registrati 361 casi di intimidazione, contro i 203 dello stesso periodo del 2024: un aumento del 78%.
Il clima di ostilità nei confronti di chi fa informazione si fa sempre più pesante. L’attentato davanti all’abitazione di Sigfrido Ranucci ne è solo l’episodio più recente. Dal 2006, Ossigeno ha censito quasi 8.000 operatori dell’informazione colpiti per ragioni legate al loro lavoro.
Nel dettaglio, le violazioni deliberate della libertà di informazione sono salite del 46%, passando da 73 a 107 episodi. Le minacce provenienti da esponenti pubblici sono aumentate di dieci punti percentuali, raggiungendo il 39% del totale: oltre la metà arrivano da istituzioni locali (comuni e regioni), che in un terzo dei casi ricorrono a querele pretestuose, ma anche a insulti o minacce via social, cresciute del 17%.
Le intimidazioni di origine sociale rappresentano il 33% dei casi, seguite da quelle di provenienza ignota (12%), imprenditoriale (8%), criminale (4%) e mediatica (3%). A livello territoriale, Lombardia (27%), Lazio (16%) e Sicilia (13%) restano le regioni con il maggior numero di giornalisti colpiti. L’Abruzzo, pur con solo il 3% del totale, registra invece un peggioramento nel rapporto tra minacciati e popolazione giornalistica.
Oltre alle aggressioni fisiche, crescono le azioni legali pretestuose (Slapp), che restano la seconda forma di intimidazione più diffusa dopo gli avvertimenti diretti. Ancora più allarmante è la tendenza a non denunciare: nell’81% dei casi i giornalisti scelgono di non rivolgersi alla giustizia, contro il 50% dello scorso anno. Le minacce di genere diminuiscono, ma anche in questo ambito cresce la reticenza a segnalarle.
I dati raccolti da Ossigeno, che opera in modo indipendente, superano di gran lunga quelli di altri osservatori: nel 2024 l’associazione aveva contato 516 giornalisti minacciati, contro i 114 del Ministero dell’Interno, i 125 del Media Freedom Rapid Response e gli 8 del Consiglio d’Europa.
Ossigeno ha proposto l’istituzione di un “pronto soccorso nazionale gratuito” per i cronisti colpiti da querele pretestuose e privi di assistenza legale da parte dell’editore. Un’iniziativa che si affiancherebbe allo Sportello legale di Ossigeno, attivo dal 2015, che ha già assistito 100 giornalisti con un tasso di successo del 98%.
