Corpo 7. Borio e il secolo breve della cronaca, presentazione al Circolo della Stampa
Giovedì 23 maggio, ore 18, nella sede dell’Ordine dei giornalisti-Circolo della Stampa di corso Stati Uniti 27, i giornalisti Vincenzo Tessandori, Sergio Ronchetti ed Ettore Boffano, presentano il libro “Corpo 7. La Stampa, Ferruccio Borio e il secolo breve”, edito da ArabAFenice.
È un affresco della Stampa, della sua cronaca negli anni d’oro (1960-1970) quando vi regnava un sovrano, Ferruccio Borio, che aveva fatto della sua vita il giornale, la sua Cronaca cittadina. L’amore, talvolta tempestoso, l’aveva trasmesso ai suoi “ragazzi”, trenta cronisti pronti a tutto.
“Trovare una notizia, valutarla, verificarla, quindi scriverla, saperla raccontare, ha sempre regalato un piacere sottile ma intenso, distante come una stella morta da quello che può dare la semplice operazione di “copia e incolla” oggi così usata….”.
È una lunga e dettagliata cavalcata nel “secolo breve della cronaca”, quello segnato a La Stampa dalla reggenza incontrastata di Ferruccio Borio, il sovrano della notizia.
Un libro che è una raccolta a più mani da coloro che la storia tramanda come i ragazzi di Borio. Una narrazione che si sviluppa tra il 1960 e il 1970, gli anni d’oro della cronaca del La Stampa. Borio aveva fatto del giornale la sua vita e della cronaca il suo regno. E dei suoi 30 ragazzi i cronisti più agguerriti d’Italia. Tra Borio e la redazione fu spesso amore tempestoso, non era certamente un uomo facile, ma con Giulio ciuffettino De Benedetti direttore del giornale formò il più formidabile duo al comando di un quotidiano italiano.
Un mondo lontanissimo dal nostro, privo di tutte le tecnologie che oggi i cronisti hanno sottomano, ma quella scuola leggendaria, con a capo lo scontroso Borio, rappresentò la migliore classe giornalistica del secolo scorso. Il secolo breve della cronaca, appunto.
Replicabile oggi? Forse sì. Le notizie sono dove sono sempre state. Nel 1960 come nel 2024. Sono cambiati i mezzi di diffusione, ma l’essenza della notizia è ancora lì, davanti a noi. Il difficile ora, con questo sovrapporsi di comunicazione assillante e continua, è osservare la notizia con l’occhio curioso, indagatore e critico del cronista.
Nella quarta di copertina si legge: trovare una notizia, valutarla, verificarla, quindi scriverla, ha sempre regalato un piacere sottile ma intenso. In fondo, il segreto della professione è tutto qui.
Intervista a Sergio Ronchetti, tra gli autori del libro.