Al voto, perché ci sia ancora domani per i diritti dei giornalisti
Da giovedì 30 novembre urne aperte per il rinnovo delle cariche della Stampa Subalpina
In anni nei quali l’astensionismo si è fatto spazio in ogni tipo di consultazione, non è retorico ricordare come il voto sia il momento più alto della democrazia, un diritto conquistato con il sudore e talvolta anche con il sangue, come ci ricorda anche il bellissimo film di Paola Cortellesi in programmazione in questi giorni nelle sale italiane.
Un gesto che restituisce significato a qualunque organismo democratico, ancor di più a una organizzazione sindacale che fonda proprio sulla partecipazione la sua ragion d’essere.
A partire da giovedì si apriranno le urne per rinnovare le cariche dell’Associazione Stampa Subalpina, il nostro sindacato. Quello che si chiude è stato un quadriennio impegnativo per chi ha guidato l’associazione. Un mandato segnato fin dall’inizio dalle ricadute negative provocate dalla pandemia che sono andate ad aggiungersi alla crisi strutturale del settore. Nonostante questo, la Subalpina ha continuato a essere un punto di riferimento nella difesa della dignità e dei diritti delle giornaliste e dei giornalisti piemontesi. Di questo vanno ringraziati i dirigenti e il personale tecnico della Subalpina che non hanno mai fatto mancare la propria mano tesa a chi si è trovato in difficoltà.
Se faccio queste considerazioni da semplice iscritto del sindacato, da presidente dell’Ordine devo anche sottolineare come la sintonia tra le istituzioni giornalistiche abbia permesso di realizzare sinergie e progetti comuni che hanno migliorato la qualità dei servizi offerti alla categoria. Cito lo sportello unico dei giornalisti, la nascita del portale della Casa dei Giornalisti, gli oltre 200 corsi di formazione offerti in tutta la regione e in ultimo l’importante vittoria ottenuta di fronte al Consiglio di Stato contro la Regione Piemonte per il bando sulla selezione dell’ufficio stampa del Consiglio. Perché la difesa della categoria, talvolta, richiede anche conflitto.
Molta strada resta ancora da fare soprattutto sul terreno della difesa dei lavoratori autonomi e delle fasce meno protette della categoria e tuttavia dare forza al sindacato è la sola arma che possediamo.
Ma perché ci sia ancora domani anche per i nostri diritti è necessario aprire le schede e poi farle cadere nelle urne a partire da giovedì.
Buon voto a tutte e tutti, certo che sarete in molti.
Stefano Tallia, Presidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte