La crisi trasforma la stampa locale ma non ne muta l’importanza
A Fossano la prima presentazione dello studio del Pestelli, nel 2024 incontri in tutte le province
Abbiamo ripreso a Fossano il ciclo di incontri dell’Ordine dei Giornalisti con le colleghe e i colleghi delle province, un’iniziativa che ha come obiettivo principale quello di avvicinare il nostro Consiglio a quanti svolgono il mestiere nella trincea dei territori. Luoghi nei quali la crisi che si è abbattuta sull’editoria ha colpito duro, dimezzando le copie vendute, riducendo i posti di lavoro e in alcuni casi facendo scomparire anche le edicole che hanno mutato la loro funzione. Un vento che ha rischiato di far scomparire quelli che sono presidi fondamentali di democrazia e che anche nella storia recente hanno mostrato la loro importanza.
Tutto è cambiato negli ultimi quindici anni, ci hanno spiegato anche a Fossano direttori e redattori delle testate locali: se un tempo i lettori arrivavano naturalmente alla lettura delle loro pagine, oggi sono invece i giornali ad andare a caccia dei lettori, in particolare di quelli più giovani. Una trasformazione che le testate stanno compiendo promuovendo varie iniziative: servizi offerti alla cittadinanza, incontri nelle scuole, appuntamenti culturali sul territorio.
È quanto emerge anche dalla ricerca condotta da Roberto Moisio per il Centro Pestelli che è stata presentata per la prima volta venerdì scorso a Fossano e che aggiorna la fotografia scattata nel 1995 dall’Università di Torino. Un’iniziativa che allora, grazie all’impegno della Subalpina e degli editori piemontesi, avviò la stagione dei contratti nella stampa locale, primo esempio in Italia.
Anche questi elementi rendono prezioso il lavoro condotto dal Centro Pestelli che mi auguro possa rinnovare il dibattito sul futuro dell’editoria locale, un settore che, anche nel recente passato, è stato minacciato dal taglio dei fondi pubblici, oggi solo in parte rintuzzato ma contro il quale è necessario continuare a mantenere alta l’attenzione. Se quell’ondata populista avesse raggiunto i suoi obiettivi, molte voci dei territori si sarebbero infatti spente, provocando ferite sociali e culturali difficili da rimarginare.
Nelle prossime settimane la ricerca del Pestelli sarà presentata a Torino con una giornata di studio che coinvolgerà Ordine, editori e sindacato per poi riprendere in tutto il 2024 il suo giro nelle province del Piemonte. Occasioni che andranno sfruttate per ragionare sul futuro di questo segmento dell’editoria, piccolo eppure irrinunciabile.
Stefano Tallia, Presidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte