Il decreto Milleproroghe per permettere l’adeguamento della legge elettorale

Con l’approvazione definitiva da parte del Senato del decreto “milleproroghe” sono state rinviate di sei mesi le elezioni per il rinnovo dell’Ordine dei Giornalisti originariamente previste a ottobre 2024. Le urne si apriranno quindi nell’aprile del 2025 riavvicinandoci a quella che era la tradizionale scadenza, ma non è stata questa naturalmente la ragione che ha indotto il Consiglio Nazionale e la Conferenza dei Presidenti e Vicepresidenti a chiedere all’unanimità uno spostamento delle elezioni.  Se andrà in porto come tutti auspicano il lavoro impostato dalla commissione giuridica, verrà infatti finalmente adeguata una legge elettorale vecchia, dispendiosa e pensata per un’istituzione molto diversa rispetto a quella attuale. Tre le modifiche sulle quali si sta lavorando e sulle quali tutte le sensibilità presenti tra i presidenti e nel Consiglio Nazionale hanno concordato: l’istituzione del turno unico, la dichiarazione di candidatura esplicita da parte di chi intende essere eletto, l’inserimento di un consigliere pubblicista in più nel Cn in modo da premettere a tutte le regioni di essere rappresentate.

Innovazioni che se giungeranno in porto porteranno numerosi vantaggi nell’elezione dei consiglieri regionali e nazionali. In primo luogo, ci sarà un importante risparmio economico perché le spese elettorali saranno ridotte di due terzi. Non meno importante sarà la maggiore chiarezza sulle scelte: proprio l’introduzione del voto elettronico ha reso di complicata attuazione la norma secondo la quale nel primo e nel secondo turno tutti erano elettori ed eleggibili. Dalla prossima consultazione invece, pur lasciando inalterato lo spirito della legge che vuole che le candidature siano individuali e non sostenute da alcuna raccolta firme, chi vorrà essere eletto dovrò quantomeno dichiararlo in anticipo. La norma sui pubblicisti fa invece giustizia di una palese iniquità che costringeva le regioni più piccole a rinunciare alla loro rappresentanza.

Cambiamenti frutto del buon senso e della ragionevolezza che ora non resta che attendere che vengano recepiti definitivamente dal Parlamento.

Stefano Tallia, Presidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte