Corso Alessandria
GIORNALISTI

20/05/2024

Formazione: un dovere dal quale nessuno può sentirsi esentato

Ancora molti inadempienti nel triennio 20-22: una sottovalutazione che può costarci cara

Dall’inizio del 2024 l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte ha promosso oltre cento corsi di formazione in presenza in tutte le province della regione ed è molto probabile che alla fine dell’anno questo numero sia più che raddoppiato. Opportunità che si aggiungono ai corsi on-demand sempre presenti su www.formazionegiornalisti.it e ai webinar che è possibile seguire dalla stessa piattaforma. Non solo. Grazie anche agli accordi raggiunti con gli organizzatori di importanti appuntamenti come il Festival della tv di Dogliani, quello dell’economia di Torino, la rassegna Passepartout di Asti, la qualità dell’offerta formativa è ulteriormente aumentata. Si tratta di sforzi che richiedono l’investimento di importanti risorse economiche: bilancio alla mano, possiamo infatti dire che, se si eccettuano i costi fissi di struttura, la formazione costituisca il più importante capitolo di spesa dell’Ordine, una scelta voluta e che non è certo un caso.

Al di là degli obblighi stabiliti della legge che devono comunque essere rispettati, la formazione rappresenta la più potente arma di difesa che possediamo della nostra professione e anche dei nostri posti di lavoro. Il comportamento di chi ritiene di non aver nulla da apprendere, non è solo indice di presunzione, denota anche e soprattutto una scarsa conoscenza di quella che è oggi la professione giornalistica. Un mestiere che cambia di giorno in giorno e che richiede grande rapidità nell’aggiornare le proprie competenze, oltre che per interpretare le norme deontologiche in ambiti di lavoro nuovi e talvolta sconosciuti.

Anche per questo, nel momento in cui siamo andati a tirare le somme sulla percentuale di inadempienti del triennio ’20-’22  abbiamo constatato con grande rammarico come un numero ancora elevato degli iscritti non solo non abbia completato la formazione, ma non abbia maturato neppure un solo credito nell’arco dei tre anni. Le conseguenze di questi comportamenti saranno valutate nelle prossime settimane dal Consiglio di Disciplina (le lettere di apertura dei procedimenti sono partite in questi giorni) e non è certo mio compito quello di anticipare le sentenze, tuttavia, penso che in questo campo sia necessario un sussulto di orgoglio e di responsabilità da parte della categoria.

Lo richiede la rapidità dei cambiamenti che attraversano il nostro mondo e lo pretendono anche le vicende meno commendevoli che, di tanto in tanto, si affacciano nel giornalismo e che richiamano l’intera categoria a non perdere mai di vista le proprie responsabilità, tra le quali l’obbligo della formazione. Non sono tanto ingenuo da pensare che basti questa da sola per evitare spiacevoli incidenti, ma la conoscenza delle leggi resta la base per evitare di inciampare. E nessuno, a prescindere dal grado raggiunto nella propria carriera professionale, può considerarsi esentato da questo dovere.

Stefano Tallia, Presidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte 

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