C’è stata una stagione bella e feconda nella quale il giornalismo era a fianco di chi combatteva grandi battaglie di civiltà. Erano gli anni nei quali il lavoro di penne coraggiose svelava le trame che stavano dietro alle stragi che insanguinavano il paese o dava voce a chi chiedeva il riconoscimento di diritti sacrosanti, come quelli dei pazienti psichiatrici rinchiusi e spesso dimenticati nei manicomi.

In quest’ultima battaglia un ruolo fondamentale lo ebbe un libro scritto da un grande del giornalismo piemontese. Era il 1977 quando Alberto Papuzzi diede alle stampe “Portami su quello che canta”, un testo nel quale si dava conto dei metodi e del processo allo psichiatra Giorgio Coda, direttore della famigerata Villa Azzurra di Grugliasco e dell’ex ospedale psichiatrico di Collegno. Un libro che rappresentava il culmine di una battaglia civile condotta da Alberto e da altri giornalisti come Mauro Vallinotto, il primo a mostrare con i suoi scatti l’orrore che si nascondeva all’interno dell’istituzione totale. È anche grazie al loro impegno se l’Italia si è lasciata alle spalle la brutta pagina dei manicomi, ma quell’esempio, solo apparentemente lontano, ci parla anche dell’oggi.

In una stagione nella quale le passioni ideali paiono essersi sopite e nelle quali però non è diminuita la necessità che l’informazione faccia luce su violenze e discriminazioni, è proprio di questa idea di giornalismo che vogliamo parlare giovedì 28 settembre nel convegno/corso di formazione nel quale ricorderemo Alberto Papuzzi a un anno dalla sua scomparsa. Per farlo partiremo da un documentario realizzato da Mauro Bronzino e interpretato dall’avvocato Claudio Zucchellini che riscostruisce le vicende narrate nel libro. Poi, sul palco, con avvocati, giornalisti e psichiatri, racconteremo delle difficoltà di ieri e di oggi nell’affrontare la malattia mentale nel mondo dell’informazione. Un appuntamento da non perdere per ricordare Alberto e uno certo stile “guerriero” di fare informazione.

Stefano Tallia, Presidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte