bavaglio
ATTUALITA'

22/07/2024

Quando l’insofferenza verso la stampa passa alle vie di fatto

L’aggressione al collega Joly un ulteriore campanello d’allarme di un clima preoccupante

Avevo previsto di dedicare questa mia puntata del diario a un altro tema, l’aggressione della quale è stato vittima sabato sera il collega della Stampa Andrea Joly mi impone invece di tornare a occuparmi ancora una volta del clima di crescente intolleranza che si respira nel paese. Un clima che sarebbe sbagliato sottovalutare o, peggio ancora, minimizzare o circoscrivere a episodi isolati. Non è infatti la prima volta che giornalisti o cittadini comuni sono vittime di violenze di questo genere da parte dei gruppi della destra estrema. Che i responsabili del pub all’esterno del quale si sono verificati i fatti di Torino si siano giustificati sostenendo che il collega non si sarebbe qualificato in quanto giornalista, non fa poi che confermare che qualunque cittadino, passando di fronte a quel posto e scattando una foto, avrebbe potuto essere esposto alla rappresaglia fascista.   

Fortunatamente all’aggressione subita da Andrea ha fatto seguito un coro unanime di condanna da parte del mondo  politico e di questo non posso che ringraziare tutte e tutti a nome della categoria. Martedì 23, nel presidio convocato di fronte alla Prefettura di Torino, ne abbiamo avuto ulteriore e preziosa testimonianza.

È però necessario che le parole a difesa della libertà di stampa non restino tali ma si trasformino in azioni concrete. Non vorrei infatti perdere occasione per ricordare ancora una volta come l’informazione in Italia non se la passi bene e non solo per le aggressioni e le minacce sempre più frequenti dei gruppi neo e postfascisti, una situazione che l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte ha denunciato nella manifestazione dello scorso 25 giugno. A testimoniare la delicatezza della situazione italiana è stato anche il rapporto annuale di Reporters Sans Frontieres che ha ulteriormente retrocesso il nostro paese, mentre i reportage della stampa estera hanno toni sempre più allarmati.

A destare l’attenzione degli osservatori indipendenti sono, come noto, la situazione del servizio pubblico radiotelevisivo sempre più stretto dal controllo dell’esecutivo, ma anche l’utilizzo frequente delle “querele bavaglio”, che hanno lo scopo di intimidire i cronisti e contro le quali non è stato ancora approvato alcun efficace provvedimento di legge. Poi, ci sono le leggi che sono state invece approvate e che hanno limitato il diritto di cronaca. Intendiamoci, come ho già detto più volte, non si tratta di sottovalutare l’importanza di diritti fondamentali quale quello alla presunzione d’innocenza e a difesa del quale mi sono espresso in più di una circostanza. Mi riferisco piuttosto alla tendenza a emanare provvedimenti dettati dalla contingenza e che hanno il solo scopo di limitare la possibilità di racconto dei giornalisti.

Se la libertà di stampa è importante, lo è in ogni situazione e come tale dev’essere difesa, mettendo fuorilegge le organizzazioni che, in violazione della Costituzione, si richiamano al fascismo e rimuovendo ogni limitazione arbitraria al diritto di informare. Perché i fatti siano coerenti con le parole.

Stefano TalliaPresidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte   

agenda

Eventi formativi

L’agenda della formazione professionale continua dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

Eventi istituzionali

Tutti i nostri eventi istituzionali dedicati ai giornalisti del Piemonte.

Cerca: