Confronto su informazione e giustizia tra il presidente Stefano Tallia, il procuratore generale Francesco Saluzzo e il consigliere dell'Ordine degli avvocati Claudio Strata
ATTUALITA'

09/02/2025

Tre anni a difesa del diritto di cronaca, ma l’attacco non è finito

Per respingerlo serve unità nella categoria

Tre anni dalla parte dei giornalisti e del giornalismo. È così che abbiamo intitolato il bilancio di mandato che racconta il lavoro svolto dal Consiglio dell’Ordine uscente e che sarà presentato martedì 11 all’assemblea degli iscritti insieme al tradizionale conto economico annuale. Si tratta di una novità, visto che mai nessuno, almeno a livello regionale, aveva redatto un documento del genere, ma ci è parsa questa una doverosa restituzione nei confronti delle colleghe e dei colleghi che, tra anni fa, ci diedero fiducia con il loro voto. Ciò che stato fatto nel dettaglio si può leggere nel testo approvato dal Consiglio, quanto come presidente vorrei sottolineare è invece l’impegno costante e sempre più oneroso speso a difesa del diritto di cronaca.

Non appena insediati fummo infatti travolti dagli effetti del decreto sulla presunzione d’innocenza che era stato da poco approvato e che iniziava a far sentire i suoi effetti sul nostro lavoro. Un provvedimento che, come ho più volte sottolineato, traduce in maniera sbagliata una giusta direttiva europea che stabilisce il sacrosanto diritto a non essere giudicati colpevoli prima che sia intervenuta una sentenza definitiva. Nella realtà, il Parlamento ha invece deciso di affidare al capo della Procura la scelta delle notizie che possono essere divulgate, attuando un principio che, ben lontano dallo spirito originario della norma, mi pare tutt’altro che garantista. A essere messa in discussione non è poi, esclusivamente, la possibilità dei giornalisti di svolgere il loro mestiere, ma il diritto stesso dell’opinione pubblica a conoscere fatti importanti per il vivere collettivo. Da allora, nonostante gli appelli e i tentativi di dialogo fatti anche in sede locale, la situazione è  ulteriormente peggiorata con l’introduzione del divieto di pubblicare per intero le ordinanze di custodia cautelare, in un crescendo di norme che restringono sempre più il diritto di cronaca. Tutto questo, naturalmente, senza che nulla sia stato fatto per abbreviare i tempi infiniti della giustizia che rappresentano la vera condanna per qualunque persona incappi in un procedimento penale.

Ma non è solo nel campo della dialettica con altre istituzioni che si è sviluppata la nostra azione a difesa del diritto di informare. Se è vero che il tema non riguarda solo i giornalisti, abbiamo provato a riaccendere l’attenzione dell’opinione pubblica su un tema del quale sempre meno persone paiono occuparsi. Così, con un ampio arco di forze della società civile, abbiamo avviato un dialogo che ha fatto sì che il 24 luglio fossimo in molti sotto alla Prefettura di Torino a manifestare solidarietà ad Andrea Joly dopo l’aggressione che aveva subito da parte di una banda di fascisti. Da poche settimane è iniziato il processo contro gli aggressori e l’Ordine e il sindacato dei giornalisti si sono costituiti parte civile a rimarcare ancora una volta questo impegno.

I tempi che stiamo vivendo, con un dibattito pubblico nel quale la democrazia diviene sempre più spesso una “elemento negoziabile” e con essa anche la libertà di stampa, non autorizzano a essere ottimisti. Sarà ancora necessario combattere perché la libertà di informazione non venga limitata, consapevoli che nessun diritto può considerarsi conquistato per sempre. Per farlo sarà però necessaria un’unità ancora più forte nella  categoria tra quelle forze che, pur nella diversità di ispirazioni culturali, non vogliono che il nostro paese, come l’Europa del resto, subisca pericolose involuzioni antidemocratiche. Un pericolo purtroppo reale. 

Stefano Tallia, Presidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte

(Nella foto il confronto su informazione e giustizia tra il presidente Stefano Tallia, il procuratore generale Francesco Saluzzo e il consigliere dell’Ordine degli avvocati Claudio Strata)

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