corriere di saluzzo
EDITORIA

29/09/2023

Corriere di Saluzzo: «La sfida per sopravvivere è il giornalismo di qualità»

Prosegue il viaggio della Casa dei Giornalisti attraverso i giornali locali piemontesi, per raccontarne la storia, l’evoluzione, il rapporto con il territorio, con la transizione al digitale e con le nuove generazioni di lettori, in una rubrica settimanale che vi accompagnerà per i prossimi venerdì in un percorso alla scoperta dell’editoria locale, vera e propria spina dorsale del pluralismo dell’informazione, a presidio della democrazia e a servizio dei cittadiniQuesta è la volta del Corriere di Saluzzo.

Centodieci non è un bonus, né un voto, ma gli anni di storia che ha fatto il Corriere di Saluzzo, settimanale che da oltre un secolo garantisce l’informazione e la circolazione di notizie in tutto il territorio saluzzese, con un’estensione molto ampia, dalla Valle Varaita alla pianura, fino a lambire Torino da una parte e dall’altra toccando un bacino che va verso Cuneo e Pinerolo. «Siamo accerchiati», scherza il suo direttore, Alberto Gedda, nato e vissuto a Saluzzo, fotografo, scrittore, giornalista, con un passato tra Stampa, Repubblica e Rai, nonché come direttore di case editrici (Lo Scarabeo e Dardo).

Il Corriere di Saluzzo esce ogni giovedì, ripercorrendo quelli che sono i temi di maggiore interesse e l’approfondimento delle notizie del territorio, con la sua consueta, stoica e storica edizione cartacea e con l’ausilio delle nuove piattaforme, ovvero sito internet e social. Lo fa con un lavoro capillare che va ben oltre quello di “fare il giornale”, come si usa dire: «L’anno scorso – ci dice Gedda – abbiamo organizzato e realizzato oltre quaranta iniziative per il nostro anniversario, con diciotto rappresentazioni teatrali su tutto il territorio».

«Sopravvivere in questo momento storico – continua Gedda – non è facile con la carta che ha raddoppiato i costi, con le spese altissime e con tanti altri fattori che remano contro, ma facciamo fronte alle difficoltà proponendo sempre nuove iniziative e cercando di avere una sempre maggiore cura e attenzione nel nostro lavoro; credo sia questa la sfida, la qualità».

La qualità è fatta dalle risorse umane, quindi dai giornalisti: «Oggi abbiamo undici giornalisti regolarmente assunti in redazione, più circa 80 collaboratori sul territorio; usciamo con una media settimanale di 72 pagine più le notizie di aggiornamento quotidiano sul sito e facciamo fronte ai problemi della distribuzione grazie a uno zoccolo duro di affezionati e abbonati che si mantengono stabili, nonostante ci sia un calo fisiologico, anche perché il pubblico dei nostri giornali è un pubblico maturo, per cui il ricambio è sempre difficile».

Per far fronte all’esigenza di incontrare nuovi target di lettori il Corriere di Saluzzo fa leva soprattutto sulla sua redazione giovani: «È un’iniziativa del collega che mi ha preceduto alla direzione; si tratta di una redazione nella redazione di circa 20 collaboratori, quasi tutti studenti universitari, che si chiama Inchiostro Fresco; hanno una pagina gestita interamente da loro. Oltre a questa iniziativa per i giovani puntiamo molto sulla pagina sportiva, su quella culturale e su quella degli eventi di socialità. L’obiettivo è quello di cercare di coinvolgere il più possibile i giovani facendoli sentire coinvolti e partecipi».

«Da un anno – ci spiega Gedda – investiamo anche molto sul digitale; abbiamo chiesto ai collaboratori dal territorio di inviare le notizie appena raccolte alla redazione, dove c’è un gruppo di redattori specializzato nella verifica e nel caricamento online e sui social. Lo facciamo per essere sul pezzo e andare incontro alle esigenze del nostro pubblico, che stanno cambiando rispetto a quando ho iniziato io a fare il giornalista».

«Tuttavia – conclude Gedda – ammetto che l’evoluzione delle intelligenze artificiali un po’ mi fa paura: mi sembra di vedere le peggiori catastrofi in cui le macchine superano l’uomo. Nella mia carriera ho visto vari modi di fare giornalismo, è cambiato molto nel tempo, non si consumano più le suole come un tempo perché si cammina molto meno in giro, arriva tutto in redazione, ma bisogna stare molto più attenti di un tempo alle fake news, verificare in maniera più approfondita le fonti e fare un grosso lavoro di verifica; credo che inevitabilmente la carta in futuro avrà una contrazione, ma quello che resterà sempre stabile sarà l’attenzione, la cura e la qualità del lavoro».

Eugenio Giannetta

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