Sono stati presentati qualche giorno fa a Roma, nella prestigiosa sala Zavoli della sede Rai di viale Mazzini, le finaliste, i finalisti e tutor della tredicesima edizione del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo.

Tra gli 85 progetti di inchiesta candidati, la giuria ne ha scelti quattro proposti da 7 autrici e autori selezionati tra i 136 partecipanti a questa edizione. Tra i finalisti nella categoria inchiesta Edoardo Anziano, Francesca Cicculli e Roberta Lancellotti, con tutor giornalistico Goffredo De Pascale di Report Rai 3. Qui il loro video di presentazione.

Per anticipare gli approfondimenti che faremo nei prossimi mesi sul Premio, abbiamo intervistato Roberta Lancellotti, ex studentessa al Master di Giornalismo di Torino, giornalista professionista e videomaker. Romana, classe ‘94. Laurea in lettere, Erasmus a Parigi, da sempre appassionata di politica e cronaca. Oggi si occupa di attualità nella redazione dell’agenzia video Agtw, per cui ha seguito alcuni degli eventi più rilevanti degli ultimi anni: dalle elezioni politiche e alla morte di Silvio Berlusconi, dall’emergenza migratoria a Lampedusa, alla crisi umanitaria delle donne in fuga dall’Ucraina. Prima ancora: videoreporter tra Montecitorio, Bruxelles e Strasburgo.

«Il tema dell’inchiesta – ci dice – non si può ancora svelare, ma posso anticipare che girerà attorno a due parole chiave: dati e diritti». Con Lancellotti parliamo di passato e presente: «Sono stata al Master di Torino nel biennio 2018-2020, poi il Covid mi ha riportata a Roma. Al Master sono entrata con borsa di studio, era la mia conditio sine qua non. Credo che una delle cose più utili del Master sia la rete tra pari che si viene a formare. Nel giornalismo contemporaneo è fondamentale il tema della rete, perché può sempre essere l’avvio di una collaborazione».

A proposito di collaborazione, le chiediamo del gruppo di lavoro con cui porterà avanti l’inchiesta del Morrione: «È la prima volta che lavoriamo tutti insieme, ma ci conosciamo per alcune amicizie comuni. La loro esperienza di lavoro con IrpiMedia sarà fondamentale: loro fanno inchieste indipendenti quasi quotidianamente, io lavoro di più sul linguaggio video e sarà una sfida importante. L’inchiesta per me è un genere nuovo ma la forza della squadra porterà tutti a imparare qualcosa».

Tra le varie attività di Lancellotti, nel 2023 ha scritto e condotto il podcast “Orizzonte Fuorisede”, un’indagine in otto puntate sulle condizioni di chi sceglie di lasciare la propria casa per motivi di studio o lavoro.  Nel 2020 ha curato insieme al collega Gioele Anni il libro di interviste “Serve ancora la politica?”, Editrice Ave. Un volume di conversazioni di politica con dieci donne e uomini, per indagare la domanda che ha dato il titolo alla pubblicazione: «La prefazione al libro firmata da Marco Damilano – ci dice – è stata un grande regalo».

Come è iniziata la passione per il giornalismo? «Sono andata a scuola al Liceo Tito Lucrezio Caro di Roma, lo stesso frequentato da Ilaria Alpi. Ci sono tornata da poco per i 30 anni da quando venne uccisa a Mogadiscio. Devo dire che è stato emozionante conoscere la sua storia, vedere quel nome sulla targa e scoprire il ruolo che ha avuto quell’incontro da adolescente. Mi ha ispirata, quella del giornalismo è stata sempre una strada che mi ha incuriosita, ho sempre saputo di voler fare la giornalista».