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EDITORIA

19/01/2024

Micali, Il Risveglio: «Il web mi fa pensare che c’è esigenza di informazione»

Continua anche per il 2024 il viaggio della Casa dei Giornalisti attraverso i giornali locali piemontesi, per raccontarne la storia, l’evoluzione, il rapporto con il territorio, con la transizione al digitale e con le nuove generazioni di lettori, in una rubrica settimanale che vi accompagnerà per i prossimi venerdì in un percorso alla scoperta dell’editoria locale, vera e propria spina dorsale del pluralismo dell’informazione, a presidio della democrazia e a servizio dei cittadini. Questa è la volta di un altro giornale storico del territorio, Il Risveglio.

«Come stiamo? – chiede il direttore del Risveglio Antonello MicaliArriviamo dalle difficoltà nei due anni precedenti per l’aumento dei costi. Il 2023 ha avuto un riverbero negativo, il nostro ruolo di leader del territorio c’è, così come c’è sforzo della redazione e dell’editore. Insomma, ci siamo, con i nostri 103 anni di storia e siamo competitivi anche sul nuovo orizzonte. Tutto questo ci dà dei segnali di ottimismo nonostante le difficoltà oggettive. Come tutta l’editoria soffriamo la perdita in edicola, ma per fortuna abbiamo un pubblico fidelizzato abbonato molto grande, seppur con un’età media alta, quindi oggi la sfida è far transitare quegli abbonamenti in abbonamenti digitali. In questo siamo stati nei tempi, con un percorso avviato dieci anni fa circa, ma i numeri non sono ancora quelli del cartaceo. Dal punto di vista dell’online abbiamo numeri molto buoni, che però ancora remunerano poco. Questo è il guado, ma godiamo ancora della vicinanza al territorio e della capillarità».

In redazione ci sono cinque giornalisti, due co.co.co e una serie di collaboratori esterni: «Non siamo tantissimi e arriviamo da tempi in cui eravamo tantissimi. Al momento siamo organizzati che la supervisione della cronaca nera e online spetta a me, avendo un passato da nerista, poi in queste mansioni ho due collaboratori dedicati».

Micali, dopo una breve collaborazione a La Sicilia, fa la trafila giornalistica al Risveglio fin dal 1993, iniziando ancora da universitario e collaborando anche per Repubblica (collaborazione ancora attuale), Il Riformista e Il Fatto Quotidiano. Negli anni perciò ha visto avvenire diversi cambiamenti sia nel giornale che nel modo di fare giornalismo: «Gli anni del Covid sono stati anni particolari, hanno creato entusiasmo e spirito di servizio inaspettato, che è stato anche suffragato da vendite straordinarie rispetto al trend degli ultimi anni, quindi ha ringalluzzito ancora di più gli spiriti, sia dal punto di vista dei risultati che del morale, della nostra funzione come giornalisti, ma purtroppo quello è stato un anno dopato per i numeri che ha generato».

I social del Risveglio sono utilizzati per il lancio dei pezzi e non per approfondimenti: «Puntiamo sulla cronaca principalmente, quindi i social per noi sono come una vetrina per l’edizione cartacea del giovedì, mentre il sito ragiona ormai come un quotidiano; siamo una forma ibrida come un po’ tutti, ma cerchiamo di fare cose diverse che integrano o approfondiscono. Abbiamo anche testato il paywall, che funziona ma solo se c’è una notizia grossa, al momento la carta è ancora la cosa più importante dal punto di vista economico».

Tra le varie attività Il Risveglio stampa anche libri, collabora con enti e istituzioni, con la Regione e con comunità montane. Tra gli ultimi progetti editoriali, per esempio, una rinnovata guida delle Valli di Lanzo, regalata insieme all’abbonamento e messa in vendita separatamente in un numero limitato di copie nelle edicole di Torino: «In particolare siamo specializzati sui temi della resistenza e dell’ambiente per quanto riguarda queste pubblicazioni».

Sul tema intelligenza artificiale Micali è cauto: «Ne abbiamo scritto, abbiamo anche provato, ma più sulla parte grafica. Al momento vivo una sorta di inquietudine e nei nostri processi di lavorazione non è prevista».

È invece consistente il lavoro dedicato ai giovani: «Da 13 anni a questa parte abbiamo una pagina dedicata ai giovani, ma più in generale a una filosofia del sentirsi giovani. Si chiama Meno 35, ma ci può essere anche uno di 40 anni, ovviamente. Questa pagina è considerata un piccolo brand del territorio ed è legata al background musicale, tratta di concerti, eventi, persone che suonano o si esprimono ed è presente anche sul sito».

Tra gli altri temi “impronta” di Micali i diritti, ambientalisti e animalisti, così come le collaborazioni con eventi del territorio per «mantenere vivo l’attaccamento al giornale», spiega.

Aspettative per il futuro? «Per il futuro di natura sono un pessimista, ma un pessimista che combatte e credo che questo sia il mio ottimismo; al netto del momento della carta stampata, è guardando la realtà folle e giunglesca del web che vedo quanto ci sia esigenza e domanda di informazione. Potrebbe essere che un giorno il vecchio giornale di carta sarà l’unico a dire cosa è vero e cosa no, cosa è plausibile e cosa no. Il resto non si sa, non nego che ci possano essere momenti di scoramento, ma anche affrontare e superare cose che non pensavi che mai avresti affrontato, ci fa dire che siamo ancora qui e siamo carichi per il futuro».

Eugenio Giannetta

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