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EVENTI

20/06/2024

Giornalisti e Assistenti sociali tra diritto di cronaca e diritto alla riservatezza

Il 19 giugno 2024, nell’ambito del corso di formazione congiunto tra due ordini professionali –giornalisti e assistenti sociali – si è discusso su proposte e modalità per supportare il lavoro delle due categorie, affinché vi sia una collaborazione per favorire un’informazione il più completa e corretta possibile.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di promuovere una visione della professione di assistente sociale raccontando i valori e le azioni a cui i professionisti si ispirano. Nello specifico, a partire dall’incontro formativo, si è voluto dare seguito al protocollo d’intesa firmato nel 2016, a livello nazionale, dai due Ordini professionali, per favorire una collaborazione soprattutto a difesa delle categorie più vulnerabili.

Altra volontà è quella di garantire alle cittadine e ai cittadini il migliore e più qualificato intervento professionale ed aumentare la conoscenza e la comprensione delle reciproche responsabilità attraverso una corretta informazione giornalistica, nel rispetto del diritto alla privacy e al contempo nell’esercizio del diritto di cronaca, nonché nel rispetto delle rispettive norme deontologiche che vedono le due professioni impegnate prima di tutto nel rispetto della persona

Queste le parole del Presidente Ordine Assistenti Sociali del Piemonte Antonio Attinà sui motivi per cui è stato organizzato questo evento: «Un momento formativo come questo è necessario per favorire la cooperazione tra le due  professioni, soprattutto quando entrambe sono chiamate ad occuparsi di temi di spiccata rilevanza sociale. La necessità è quella di formare operatori in grado di agire comportamenti etici, ispirati dai rispettivi codici deontologici e dai principi contenuti nel testo unico dei giornalisti. L’obiettivo è e resta sempre quello di lavorare insieme per cercare di garantire ai cittadini il migliore e più qualificato intervento professionale possibile, e aumentare al contempo la conoscenza e la comprensione delle reciproche responsabilità. Il confronto pertanto ha come centralità la coniugazione del diritto di cronaca con il diritto alla riservatezza di tutte e tutti coloro che si rivolgono ad un Servizio Sociale».

A seguire è intervenuta Sabrina Testa, assistente sociale e Consigliera dell’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte, che ha cercato di chiarire come possono assistenti sociali e giornalisti collaborare insieme: «Assistenti sociali e giornalisti svolgono un’attività professionale che è rivolta al pubblico, una platea di persone che ha sia la necessità di servizi di affiancamento ed aiuto, sia la necessità di approfondimenti giornalistici. La corretta informazione circa il funzionamento dei servizi e delle attività delle figure professionali che li popolano può avvenire attraverso una fattiva attività di cooperazione. Entrambe le professioni svolgono una funzione di servizio pubblico orientato alle persone più fragili e vulnerabili. Ci auspichiamo che questa collaborazione possa portare alla diffusione di elementi condivisi che permettano alle persone di essere agevolate nel raggiungimento del loro benessere».

A seguire sono intervenuti per l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte il presidente Stefano Tallia e la segretaria dell’Ordine Maria Teresa Martinengo, che per tutta la carriera si è occupata di temi sociali e situazioni di fragilità. Così Tallia: «È importante un evento come questo perché aiuta fornire gli strumenti per costruire un’idea più documentata di quella che è la realtà, che poi è l’essenza del mestiere di giornalista. Gli assistenti sociali hanno a che fare con la fragilità e spesso per proteggere questa fragilità si trovano nella condizione di non poter parlare con i giornalisti. Allo stesso tempo non si può pensare che un giornalista non scriva quella notizia, è molto più probabile che la scriva in maniera non corretta, penso perciò che sia necessario un incontro per trovare un terreno comune. Ai colleghi invece voglio dire questo: fatevi sempre cogliere dal dubbio quando vi trovate di fronte a situazioni particolarmente delicate; la curiosità è un elemento fondamentale per fare i giornalisti, ma i dettagli in un pezzo possono incidere in maniera significativa sulla vita delle persone, perciò quindi quando si tratta di soggetti fragili la curiosità e il dubbio vanno moltiplicati per dieci».

Numerosi – nel corso dell’evento – gli interventi da una parte e dall’altra, con due proposte concrete e una chiosa: la possibilità di aprire un tavolo di confronto tra i due consigli di disciplina e la suggestione di costituire un vademecum e un dizionario delle parole corrette per raccontare i servizi, con una certezza, ovvero quella che una buona attività giornalistica possa aiutare i cittadini e che la responsabilità verso il racconto delle categorie più fragili sia fondamentale per sensibilizzare e aiutare i cittadini a sviluppare sentimenti di fiducia nelle istituzioni.

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