I giornalisti rinunciano alle cure mediche per motivi economici
Prevenzione, invecchiamento, cronicità. Ne hanno discusso esperti, istituzioni, mondo dell’accademia, medici, esponenti del terzo settore e stakeholder della sanità in un convegno organizzato da Casagit Salute a Roma, a palazzo Wedekind, in occasione delle celebrazioni dei 50 anni di attività della cassa sanitaria dei giornalisti, oggi società di mutuo soccorso aperta a tutti. Il dibattito, sul presente e futuro del sistema salute del Paese, ha permesso di fare il punto su numerosi aspetti e criticità del Servizio sanitario nazionale e approfondire il ruolo e il contributo dei fondi sanitari integrativi. A rappresentare Inpgi, il Vicepresidente Mattia Motta.
“Come ha autorevolmente ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Casagit rappresenta un sistema di welfare capace di lavorare nell’interesse generale e per la costruzione del bene comune, risonante con i valori della Costituzione”, ha sottolineato in apertura dei lavori il Presidente Casagit Salute, Gianfranco Giuliani. “I nostri primi 50 anni vogliono essere un momento di riflessione e condivisione. Le sfide sono numerose: prevenzione, cronicità, non autosufficienza, risorse e investimenti. Intendiamo offrire un contributo di idee per un servizio sanitario che sia solidale, sostenibile, sussidiario, integrato e dunque più forte e, davvero, universalistico”.
La giornalista e consigliera d’amministrazione Casagit Laura Berti ha moderato la tavola rotonda e aperto il dibattito, ricordando gli ultimi dati Istat sul preoccupante fenomeno di rinuncia alle cure: nel 2023 il 7,6% della popolazione ha rinunciato a curarsi, il 4,5% per le lunghe liste di attesa (erano il 2,8% nel 2019). Le rinunce per motivi economici riguardano il 4,2% della popolazione, quelle per scomodità del servizio l’1%.