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ATTUALITA'

10/06/2023

Un impegno comune per il sistema dell’informazione piemontese

Nascerà un tavolo di confronto tra deputati e giornalisti su leggi di sistema e crisi dell’editoria

Dopo circa un anno dall’ultimo appuntamento, l’Ordine dei giornalisti del Piemonte e l’Associazione Stampa Subalpina si sono confrontati con i parlamentari piemontesi sugli effetti provocati della legge sulla presunzione di innocenza. Durante l’incontro, che si è svolto a Palazzo Ceriana Mayneri, la questione, unita ad altri temi che riguardano il sistema dell’informazione locale, è stata quindi riproposta ai deputati eletti a settembre 2022. All’ordine del giorno anche le incertezze che riguardano la stampa locale e Gedi, uno dei principali gruppi editoriali del paese e che affonda le sue radici proprio in Piemonte.

Ad aprire il dibattito è stato il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Stefano Tallia, che ha messo l’accento in particolare sulla riforma della legge professionale e la necessaria regolamentazione delle querele temerarie, «che vengono utilizzate sempre più frequentemente come strumento di intimidazione nei confronti dei giornalisti più esposti sul fronte del crimine organizzato», ma anche sull’importanza di «rinnovare la legge dell’Ordine, vecchia di sessant’anni e che oggi non risponde più a quello che è il sistema dell’informazione».

A prendere la parola dopo Tallia è stata Silvia Garbarino, segretaria dell’Associazione Stampa Subalpina, che ha messo in luce le criticità della regione, anche a fronte di tante eccellenze e di una professione viva: «I dati dei nuovi pubblicisti dimostrano che la nostra società è ancora affascinata da questa professione, ma sono anche tanti quelli che interrompono a metà il percorso, per la difficoltà di lavorare, il timore di subire ritorsioni e per le difficoltà economiche, che sono l’ostacolo maggiore. Abbiamo bisogno di un equo compenso. La nostra categoria ha lavoratori pagati meno dei rider. Siamo rider dell’informazione e quando si parla di 15 euro lordi per un articolo, stiamo parlando di un chilo e mezzo di ciliegie; questo dovrebbe dare la dimensione della povertà economica del nostro lavoro. Tuttavia, non è l’unica difficoltà, perché sono temi fondamentali anche i contratti di categoria e i prepensionamenti. Credo – ha concluso Garbarino – che la politica sia distante dalla categoria ed è necessario avviare un’interlocuzione più profonda su questi temi».

Tra i parlamentari presenti, il primo intervento è stato della Senatrice Anna Rossomando, che sul tema della presunzione di innocenza ha espresso la necessità di «trovare un equilibrio, tenendo conto delle esperienze di alcune procure sulla messa a disposizione degli atti, per permettere una maggiore trasparenza. Credo – ha continuato – serva un protocollo». La Vicepresidente del Senato ha poi proseguito sottolineando il suo impegno in merito alla questione delle querele temerarie: «Avevamo già presentato un disegno di legge e ne abbiamo ripresentato uno nuovo in Senato recentemente. Credo sia un tema molto importante in termini di libertà di stampa». Riguardo all’equo compenso, la Rossomando ha concluso: «Se non c’è retribuzione non c’è autonomia».

A seguire è intervenuto il Senatore Lucio Malan: «Sulla presunzione di innocenza l’esigenza è quella di tutelare le persone affinché venga garantita la reputazione. Riguardo alla diffamazione, l’impegno è quello di cancellare la reclusione per i giornalisti, ma credo che – come in tante altre situazioni –, si debba evitare di volere troppo, perché poi si rischia di non avere nulla. Però certamente c’è la volontà di disciplinare meglio la questione. Infine, un passaggio sull’intelligenza artificiale per la quale servirebbe una tutela che garantisca l’obbligo di segnalarne l’utilizzo».

Tra gli interventi dei giornalisti, Andrea Scutellà, rappresentante sindacale della “Sentinella del Canavese” (Gruppo Gedi), ha manifestato la sua preoccupazione per la situazione dopo la cessione la Gazzetta di Mantova, legata produttivamente al giornale eporediese. L’intervento di Scutellà è stato rafforzato dal racconto delle difficoltà nelle edizioni locali de “La Stampa”, riportato dalla consigliera nazionale Fnsi Antonella Mariotti e dal tesoriere dell’Ordine del Piemonte Mario Bosonetto.

A questi interventi hanno fatto seguito anche quelli di Fabio e Ponte del Cdr Rai, che ha messo sul tavolo la questione del centro di produzione della tv pubblica di Torino e di Diego De Ponti del Cdr di Tuttosport, che ha riportato come a fronte di tanti pensionamenti negli ultimi anni ci sia stata solo un’assunzione e come la redazione sia di fatto dimezzata rispetto a un decennio fa.

Tra i politici presenti anche il senatore Andrea Giorgis, il deputato Antonio Iaria, la senatrice Paola Ambrogio e il consigliere regionale Alberto Avetta. A intervenire nel dibattito sono stati quindi i deputati Marco Grimaldi e Mauro Berruto. Il primo sostenendo che «l’aggressività al sostegno economico pubblico alla stampa di questi anni sia stato un errore» e sottolineando l’importanza di avere anche gli editori presenti a questi momenti di dibattito, il secondo tornando sull’importanza dell’equo compenso e sul valore del lavoro e dell’informazione.

In conclusione, le parole dell’ex presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte Mario Berardi, che citando le parole del Presidente Mattarella, ha sottolineato l’importanza dell’informazione come bene pubblico. «Questo palazzo – spiega Berardi – è nato quando il rapporto tra giornalisti e editori non era quello tra padroni e schiavi ma quello tra interlocutori pari. Bisogna ritornare a quella visione uscendo dalla logica del mero profitto».

A chiusura dell’incontro, Ordine dei Giornalisti del Piemonte e Associazione Stampa Subalpina si sono impegnati a raccogliere in un dossier le richieste della categoria e a trasmetterle a deputati e senatori con l’obiettivo di avviare un confronto costante sui temi dell’informazione.

Eugenio Giannetta

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