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08/06/2025

La storia dimenticata di Guido Tieghi al Circolo della Stampa

Il 10 giugno, alle 17, al Circolo della Stampa (corso Stati Uniti 27, Torino), il giornalista e scrittore Massimo Novelli presenterà il suo nuovo libro La vita strappata di Guido Tieghi. Una storia della Resistenza (Graphot Edizioni). Un’opera che riporta alla luce una delle tante vicende sommerse della storia italiana del dopoguerra.

Con l’autore interverranno Domenico Beccaria del Museo Grande Torino, Marco Bonetto di Tuttosport, Andrea Geymet e Stefano Mattone, vicepresidenti dell’ANPI rispettivamente di Torre Pellice e Grugliasco. Aprirà l’incontro il saluto istituzionale di Stefano Tallia, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

Guido Tieghi, vercellese, era un giovane pieno di talento e sogni. Partigiano della Brigata Garibaldi, fu anche una promettente ala del calcio italiano, indossando le maglie di Pro Vercelli, Grande Torino, Livorno e Novara. Il suo nome cominciava a circolare come possibile erede di leggende come Silvio Piola e Guglielmo Gabetto, e si diceva fosse vicino a una convocazione in Nazionale per i Mondiali del 1950.

Ma la sua ascesa venne spezzata il 21 dicembre 1948, quando fu arrestato a Vercelli nell’ambito dell’ondata repressiva che colpì molti ex partigiani. Accusato ingiustamente di omicidi risalenti al periodo della Liberazione, Tieghi rimase in carcere oltre quindici mesi, prima di essere finalmente prosciolto nell’aprile del 1950. La sua carriera sportiva, però, era ormai compromessa. E, con essa, anche la sua vita.

Con rigore storico e partecipazione civile, Novelli ricostruisce una vicenda emblematica di quegli anni bui in cui molti ex combattenti vennero perseguitati invece che riconosciuti. Attraverso documenti d’archivio, cronache dell’epoca e articoli della Gazzetta del Popolo, de L’Unità e di altri giornali, il libro offre uno spaccato toccante di un’Italia che tradì i suoi eroi.

Tieghi, che aveva combattuto per la libertà, finì vittima dell’oblio e della diffidenza. A lui, come a tanti altri, fu strappata la vita: non per una condanna, ma per un’ingiustizia che nessuna assoluzione avrebbe mai potuto cancellare.

Un elemento centrale nell’opera è certamente il valore dei giornali – sia locali che nazionali – come testimonianza e fonti essenziali per ricostruire la vicenda di Tieghi. Testate come la Gazzetta del Popolo e L’Unità non solo riportarono i fatti con grande risalto, ma registrarono l’evoluzione dell’opinione pubblica, l’atmosfera del tempo e le pressioni politico‑giudiziarie che segnarono quel periodo, restituendo al contempo alle parole quel fondamentale potere di memoria e testimonianza.

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