
Levi: «Il Pestelli racconta il giornalismo di ieri e cerca di capire quello di domani»
Dieci anni di giornalismo, università e passione per la notizia. Il Premio Pestelli, giunto alla decima edizione, ha celebrato ieri sera la sua storia e il suo futuro a Palazzo Ceriana Mayneri, sede dell’Associazione Stampa Subalpina.
Un traguardo importante per il riconoscimento promosso dal Centro Studi, che dal 2015 premia le migliori tesi di laurea italiane dedicate al giornalismo, valorizzando la ricerca accademica e il legame tra giovani studiosi e mondo dell’informazione.
A vincere l’edizione 2025 è stata Silvia Isola, dell’Università di Genova, con la tesi “AI-nformazione, l’algoritmo del giornalista 4.0. Come un uso etico dell’intelligenza artificiale può trasformare il giornalismo”. Un lavoro che, come ha sottolineato il presidente del Centro Studi Giorgio Levi, «interpreta con intelligenza uno dei grandi nodi del presente: il rapporto tra tecnologia e professione, e il modo in cui l’intelligenza artificiale può diventare risorsa – non minaccia – se usata con etica e consapevolezza».
Due le menzioni speciali assegnate: a Ludovica Chiarelli (Università di Torino), per una ricerca sulle reti giornalistiche collaborative transfrontaliere nell’Unione Europea, e a Giuseppe Serpi (Università di Padova), per un lavoro di taglio storico sul giornalismo politico nel Risorgimento.
Nel suo intervento di apertura, Levi ha ricordato la crescita del Premio e l’impegno del Centro Studi, che custodisce una biblioteca di oltre quattromila volumi sulla storia del giornalismo: «Undici anni fa ho ereditato la presidenza dell’Istituto e ho pensato che fosse il momento di svecchiare la comunicazione, aprirci ai social e all’online. Ma senza dimenticare il passato. Per questo, con Alessandro Valabrega (sue le foto della serata), abbiamo creato la Banca della memoria, un archivio di interviste ai grandi giornalisti del passato: racconti autentici che restituiscono il senso profondo del mestiere e aiutano a capire dove sta andando il giornalismo di oggi».

Alla serata sono intervenute anche Claudia Porchietto, sottosegretaria della Regione Piemonte, e Michela Favaro, vicesindaca di Torino, che hanno riflettuto sul ruolo pubblico dell’informazione in un tempo di crisi economica e disintermediazione digitale. Porchietto ha sottolineato l’importanza del rispetto e del sostegno alle professionalità giornalistiche: «Le istituzioni – ha spiegato – devono riconoscere il valore del giornalismo, una professione complessa che richiede formazione, correttezza e fiducia reciproca. A mio avviso l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire la capacità dell’uomo di analizzare, vagliare e governare le informazioni».
Favaro ha invece richiamato in particolare il ruolo democratico del giornalismo locale: «Difendere il lavoro dei giornalisti è un dovere di tutti, perché la buona informazione è alla base della partecipazione dei cittadini. In un’epoca in cui le opinioni si riducono spesso a un like, servono notizie verificate e racconti profondi per comprendere la realtà».

A intervenire durante la serata anche Mara Filippi Morrione, portavoce dell’Associazione Amici di Roberto Morrione, che ha ricordato il legame tra il Premio Pestelli e il Premio Morrione per il giornalismo investigativo, che si è aperto ieri a Torino per una settimana di giornalismo dedicato ai giovani: «Questa settimana di premi dedicati ai giovani giornalisti è un segno di speranza. Noi lavoriamo con gli under 30 per trasmettere la memoria, la competenza e l’impegno che hanno guidato Roberto Morrione. In un’epoca in cui il limite sembra assente, come dice il titolo della nostra edizione, il giornalismo resta un presidio indispensabile di libertà. E l’attentato a Ranucci di qualche giorno fa dimostra in maniera lampante questo limite assente, che rende il fare giornalismo ancora più difficile ma ancora più importante».
Dieci anni dopo la sua nascita, il Premio Pestelli continua così a essere un osservatorio prezioso sul giornalismo che cambia: un filo teso tra memoria e innovazione, radici e futuro.

