Ancora un lutto per il giornalismo piemontese in questo triste fine di 2024. Ci ha lasciati Franco Guarino, reporter, esploratore, giornalista “eretico” che ha saputo raccontare il mondo con il suo stile fuori dagli schemi. Da quando entrò nell’Afganistan dei Taliban nascondendo la sua camera sotto a un burqa a quando, nei giorni dell’influenza aviaria, andò a infilarsi nei più remoti villaggi vietnamiti per raccontare quella nuova peste che minacciava il mondo, non c’è un rischio dal quale si sia tenuto al riparo, riuscendo sempre, per altro, a cavarsela. Mille storie e mille racconti: i mutamenti climatici, le rotte della droga e il contrasto al narcotraffico e anche quella che era per lui una vera e propria ossessione: risalire ai natali di Cristoforo Colombo.

Con gli occhi commossi, ripercorse queste tappe della sua vita professionale di fronte a una piccola platea di amici e colleghi nel marzo del 2023, quando gli consegnai la tessera di iscrizione d’onore all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Perché Franco era anche così: refrattario a ogni regola e nonostante nella sua vita non avesse fatto altro che il giornalista, aveva fatto scadere la sua iscrizione durante una delle lunghe peregrinazioni in giro per il mondo e poi non ci aveva più pensato. Sì, qualche volta ci ha anche fatti arrabbiare, ma non potevamo non volergli bene.

Nei giorni in cui trepidiamo per la libertà di Cecilia Sala, Franco è stato il precursore di quella categoria di giornalisti che da free lance, senza certezze economiche alla spalle, partono per il mondo armati solo della loro curiosità.

Poi, certo, la sua casa è stata soprattutto la Rai alla quale ha venduto ore di immagini grazie all’intuito di dirigenti come Loris Mazzetti, Battista Gardoncini e Roberto Morrione, che ne hanno compreso e valorizzato il talento. Perché il giornalismo è anzitutto “andare a vedere” e lui, che a me diceva spesso di avere il “chilometro facile”, non si è mai risparmiato dal farlo.  

Gli ultimi anni sono stati duri, ma grazie all’interessamento proprio di Loris Mazzetti e di altri amici aveva ottenuto i privilegi della legge Bacchelli: un riconoscimento e un aiuto importante per un uomo che, davvero, non ha mai fatto del cinico il suo mestiere.

Ciao, esploratore Guarino.

Stefano Tallia, Presidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte

(Foto Gianni Oliva)