morrione 2025 FOTO GIOVANNI CULMONE/PREMIO MORRIONE
GIORNALISTI

16/10/2025

Mara Filippi Morrione: «Il giornalismo investigativo è un presidio di libertà»

Dal 22 al 25 ottobre Torino ospita una settimana interamente dedicata al giornalismo dei giovani, con i premi Pestelli, Schiavazzi, Morrione e Laganà, patrocinati dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dall’Ordine del Piemonte.

Tra questi, il Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo, giunto alla 14ª edizione, continua a rappresentare un punto di riferimento per chi sceglie di indagare la realtà con rigore e responsabilità civile.

Ne abbiamo parlato con Mara Filippi Morrione, presidente dell’associazione che porta il nome del giornalista Rai e fondatrice del premio. «Quest’anno – racconta – abbiamo quattro progetti finalisti: tre video-inchieste di circa venti minuti ciascuna e un podcast. Tutti i lavori sono realizzati da gruppi – tre coppie e un trio – per un totale di nove giovani autori e autrici, tutti under 30. Come negli ultimi anni, prevalgono le donne: sei su nove. È una tendenza costante da oltre dieci anni, non solo tra i finalisti ma anche tra chi partecipa alle selezioni».

Filippi Morrione sottolinea come questa presenza femminile rifletta una trasformazione più ampia nel mondo del giornalismo: «Fino a pochi decenni fa era una professione quasi esclusivamente maschile il giornalismo. Oggi le donne si fanno largo con competenza e determinazione in molri campi, tra cui questo. Nelle università vediamo una prevalenza femminile tra chi ottiene i migliori risultati e frequenta corsi di specializzazione e master. È quindi naturale che emergano anche nel giornalismo investigativo, un campo che un tempo si pensava riservato agli uomini».

Sul piano dei contenuti, anche quest’anno le inchieste finaliste si distinguono per originalità e diversità di sguardi: «I temi sono molto diversi tra loro e rispetto ai 55 lavori già realizzati nelle precedenti edizioni. Alcuni affrontano argomenti già trattati dal giornalismo mainstream, ma con un punto di vista nuovo, personale. L’ambiente resta una delle aree più presenti, spesso intrecciata con i diritti civili o con la criminalità organizzata. E in questo contesto si inserisce perfettamente il Premio Riccardo Laganà, dedicato a biodiversità, sostenibilità e benessere animale».

Il filo conduttore scelto per l’edizione 2025 è “Il limite assente”, un invito a riflettere sul ruolo del giornalismo in un’epoca di guerre, crisi etiche e perdita di confini morali: «Viviamo un tempo – spiega Mara Filippi Morrione – in cui sembrano saltare tutti i limiti: giuridici, umani, sociali. Le guerre che vediamo oggi, e il numero di giornalisti uccisi nei conflitti, ci interrogano profondamente su questo superamento di limiti. Come si fa giornalismo d’inchiesta in modo responsabile, senza smettere di raccontare? È la domanda al centro di questa edizione. Per questo il nostro libretto di sala è listato a lutto: un segno di rispetto per chi ha perso la vita nel tentativo di informare».

Dal 23 al 25 ottobre, alla Fabbrica delle “e” e al Circolo dei Lettori di Torino, saranno presentate le inchieste finaliste, con la proclamazione del vincitore nella serata conclusiva condotta da Marino Sinibaldi.

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