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GIORNALISTI

12/04/2023

OdG, confronto sulla professione

Per garantire un futuro alla professione è necessario un confronto tra i vari attori della società, i giornalisti e le istituzioni, per discutere della crisi economica del settore, di come contrastare le fake news e di come tornare a coinvolgere l’opinione pubblica su temi come la libertà di stampa

di Redazione

Il 31 marzo scorso, è stato approvato il bilancio consuntivo e di previsione dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, ma l’incontro è stato soprattutto l’occasione per un confronto sulla situazione della professione, con una particolare attenzione ai servizi per i colleghi e allo sviluppo di sinergie per migliorare i rapporti tra le istituzioni della categoria.

In particolare l’intervento del presidente Stefano Tallia ha messo in luce preoccupazioni di carattere generale, dai limiti al diritto di cronaca alla perdurante crisi economica del settore: «Non può non preoccupare – ha detto il presidente – la mancanza di una strategia chiara all’interno del più grande gruppo editoriale italiano (Gedi, ndr). Avevamo immaginato – ha spiegato Tallia – che dietro all’aggregazione del gruppo vi fosse un disegno di più ampio respiro che oggi ci pare invece essere molto labile. E questo è ancor più grave perché accade in assenza di quelle riforme delle quali l’editoria avrebbe bisogno, a partire naturalmente da quella dell’Ordine dei Giornalisti».

Tornare a consumare le suole e coinvolgere l’opinione pubblica

Di fronte a una situazione di così grande incertezza il Presidente ha auspicato una vasta unità nella categoria, sottoscritta anche dall’intervento del vice presidente Ezio Ercole, che ha posto l’accento in particolare sull’importanza dei canali di informazione in un’epoca in cui propagano con estrema facilità le fake news: «Per tutto ciò che si sta venendo a creare nel mondo dell’informazione – ha detto il vice presidente – c’è bisogno di tornare a consumare le suole delle scarpe. Le intelligenze artificiali potranno anche scrivere articoli, ma non potranno mai essere sulla notizia e mai sostituiranno i cronisti».

In conclusione, alcuni interventi tra i quali quelli dell’ex presidente Mario Berardi hanno sottolineato l’importanza di coinvolgere maggiormente l’opinione pubblica sui problemi dell’informazione. Una proposta ha avuto l’immediato sostegno del presidente che ha suggerito di realizzare a breve, in accordo con l’Associazione Stampa Subalpina, un incontro con i parlamentari piemontesi per sensibilizzarli sull’importanza del gruppo Gedi per il territorio piemontese e per riprendere il confronto sul tema della presunzione di innocenza.

I temi di libertà di stampa e presunzione d’innocenza sono infatti due diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, oggi messi in contrapposizione dalla Legge Cartabia, che individua nel procuratore della Repubblica l’unica autorità legittimata a fornire informazioni ai giornalisti sui procedimenti penali. Con l’effetto di impedire ai cittadini di essere correttamente informati. Le domande sulla questione, restano perciò aperte: può un magistrato scegliere quali notizie debbano essere considerate di pubblico interesse? Può la chiusura di tre anni di indagini essere liquidata con un comunicato di poche righe? Da qui la richiesta di rivedere il meccanismo che ha portato a questo sfilacciamento dei rapporti che rischia di privare tutti i cittadini della conoscenza effettiva di ciò che succede sul loro territorio.

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