ATTUALITA'

20/03/2025

Primo report nazionale. Giornalismo in Italia: fotografia di un mestiere che cambia

Il 18 marzo 2025 Palazzo Wedekind a Roma ha ospitato un incontro di riflessione e confronto sul presente e sul futuro della professione giornalistica in Italia. Si tratta della prima edizione del Report su “Lo stato del giornalismo italiano” che sarà realizzato su base annuale da parte della Fondazione sul giornalismo italiano “Paolo Murialdi” e del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma.

L’iniziativa, nata su impulso della FNSI – Federazione Nazionale della Stampa Italiana, del CNOG – Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, dell’INPGI – Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani, e di Casagit Salute – Società Nazionale di Mutuo Soccorso dei giornalisti italiani, ha potuto giovarsi in questa prima edizione dell’importante collaborazione con l’INPS – Istituto nazionale della previdenza sociale.
Fa infatti da spartiacque del periodo considerato per l’analisi l’anno 2022, considerando che dal 1° luglio di quell’anno i giornalisti professionisti, pubblicisti, praticanti iscritti all’Albo, titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica, e i titolari di posizioni assicurative e di trattamenti pensionistici diretti, sono passati dall’INPGI al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti dell’INPS.

La presentazione del Report rappresenta dunque un primo momento di bilancio del passaggio di consegne tra INPGI e INPS.

Più in generale, il dibattito, introdotto da esponenti del settore e studiosi, offre una prospettiva sul presente e uno strumento per pianificare il futuro del giornalismo in Italia. L’incontro rappresenta dunque un’opportunità unica di confronto per giornalisti, studiosi, istituzioni e operatori del settore.
Il Report sarà pubblicato entro il 2025.
Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria della Fondazione sul giornalismo italiano Paolo Murialdi (segreteria@fondazionemurialdi.it) o al prof. Christian Ruggiero, responsabile scientifico della ricerca (christian.ruggiero@uniroma1.it).

Accesso alla professione
Considerando le sessioni di esame di idoneità professionale comprese tra il 2017 e il 2023, si può registrare, dopo il significativo aumento registrato tra il 2021 e il 2022, una stabilizzazione del numero delle candidate e dei candidati, con un saldo comunque positivo nel 2023 rispetto al 2019. La distribuzione per genere restituisce un quadro complessivamente equilibrato. Il percorso provvisorio di “ricongiungimento” rappresenta una porzione importante del totale delle domande, che non sembra inficiare il trend positivo sopra descritto, compensato dal notevole incremento delle candidate e dei candidati che si presentano all’esame provenienti
da Scuole di giornalismo.
Si registra infine un aumento complessivo del numero degli idonei, molto marcato nell’ultima sessione disponibile.

Condizioni economiche e professionali dei giornalisti in attività
Per quanto riguarda la platea dei giornalisti e delle giornaliste con rapporto di lavoro subordinato, si segnala l’incremento delle classi di età agli estremi dello spettro occupazionale, ossia quella oltre i 60 anni e quella fino a 30 anni. Sotto il profilo reddituale, pur a fronte di una riduzione del 2% del gender gap, si registra, considerando la ratio retribuzione media / numero medio di giornate retribuite, una situazione di complessiva stagnazione in termini nominali, con conseguente perdita in termini reali.
Per quanto riguarda lavoratrici e dei lavoratori autonomi, le posizioni attive complessive aumentano considerevolmente, e l’apporto di giornalisti e giornaliste impiegati nei quotidiani resta dominante. Il dato, tuttavia, restituisce una distribuzione molto sbilanciata tra freelance e co.co.co. Questa disparità, che pone un tema rispetto alle tutele dei giornalisti autonomi, è ancor più evidente guardando alla retribuzione, quasi doppia per un freelance rispetto a un co.co.co.

Trattamenti pensionistici
Per quanto riguarda la platea delle lavoratrici e dei lavoratori autonomi, aumentano sia il numero complessivo dei trattamenti che l’importo medio. Il dato, letto per genere, registra però uno scarto significativo: l’importo per gli uomini supera di oltre 500 Euro quello delle donne. Tale gender gap è ulteriormente acuito sulla platea dei giornalisti con rapporto di lavoro subordinato.

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