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ATTUALITA'

11/04/2025

Riforma elezioni giornalisti: «Si vuole tornare al passato»

In data 10 aprile il Comitato esecutivo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha preso posizione con fermezza contro l’iniziativa della Commissione Cultura della Camera, che intende modificare le norme elettorali dell’Ordine a urne appena chiuse.

L’Ordine – a questo proposito – chiede una riforma organica della professione, che metta finalmente al centro la qualità dell’informazione, il lavoro stabile e la rappresentanza reale di chi fa giornalismo ogni giorno.

Migliaia di giornalisti hanno infatti appena partecipato alle elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale con le regole attualmente in vigore. Appare quantomeno singolare che, proprio ora, la Commissione Cultura della Camera dei Deputati intenda mettere mano alla normativa elettorale, ignorando la possibilità di avviare una revisione ben prima della tornata elettorale.

Una scelta che sembra riportare al passato, alterando – nel testo base all’esame – l’equilibrio tra le rappresentanze di professionisti e pubblicisti. Una modifica che nulla ha a che vedere con il voto appena celebrato e che rischia di favorire nuovamente i cosiddetti “tesserifici”, che in passato hanno contribuito a gonfiare l’Albo dei giornalisti con iscrizioni non sempre fondate su reali requisiti professionali.

Il vero nodo da affrontare, invece, non è quello elettorale, ma la riforma profonda e strutturale della professione giornalistica. Una questione che l’Ordine sollecita da anni.

A sostegno di questa posizione, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli, durante l’audizione alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati del 9 ottobre 2024, ha ricordato la necessità urgente di aggiornare una legge professionale “ferma a sessant’anni fa”, indicando come priorità la qualità dell’informazione e la lotta al precariato attraverso contratti di lavoro regolari e sostegni legati al rispetto dei diritti dei giornalisti (odg.it).

Sulla stessa linea, anche la segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante, intervenendo agli Stati Generali del Servizio Pubblico del 6 novembre 2024, ha ribadito che è «indispensabile riformare le norme sull’Ordine e sul sistema dell’informazione», sottolineando come le leggi attuali siano inadatte a regolare una professione trasformata dalle piattaforme digitali e dall’intelligenza artificiale (sindacatogiornalisti.it).

Le istituzioni della categoria chiedono, dunque, di guardare alla riforma della professione giornalistica con serietà e visione, non con interventi parziali e intempestivi che rischiano di compromettere ulteriormente il futuro dell’informazione in Italia.

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