Costante: «Il precariato è la più grave forma di bavaglio»
Il 24 maggio a Trento si è tenuto un convegno su Etica e deontologia del giornalista. Presente all’iniziativa anche la segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Alessandra Costante, insieme al giudice del Consiglio di Stato Giovanni Pascuzzi, all’editorialista di Avvenire Umberto Folena e all’assistente Ucsi del Trentino Alto Adige, già cerimoniere Vaticano di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, Giulio Viviani.
«Il precariato – ha detto Costante, come riporta il sito Fnsi – è la più grave forma di bavaglio per la libertà della stampa. Il giornalista che non è libero e autosufficiente è il primo rischio alla libertà di stampa e alla tenuta della democrazia, oltre al fatto che vive un’esistenza travagliata e non degna dei nostri principi costituzionali. Le leggi che regolano il nostro mestiere sono antiquate. Deve partire una richiesta corale dalla categoria e dalla società civile affinché il giornalismo possa continuare ad essere un pilastro per la tenuta democratica di questo Paese».