EDITORIA

26/02/2024

Lo stato dell’arte dell’editoria locale piemontese

Il 1° marzo a Fossano ripartono gli incontri del Consiglio dell’Ordine con le colleghe e i colleghi delle province. In quella occasione sarà presentata una ricerca sulla stampa locale piemontese condotta dal Centro Pestelli, per verificare lo stato dell’arte e della salute dei giornali, sentendo le opinioni di giornalisti ed editori, per stimolare una riflessione sul futuro del settore. Ne parleranno il presidente dell’Ordine Stefano Tallia, il vicepresidente Ezio Ercole, il presidente del Centro Pestelli Giorgio Levi e l’autore della ricerca Roberto Moisio, che abbiamo intervistato per anticipare alcuni dei punti chiave di questo lavoro.

Da dove trae origine questo “osservatorio”? «Il primo e unico lavoro simile a questo – ci spiega – fu realizzato nel 1995 dall’Università di Torino. È bene inquadrare di che lavoro si tratta: non chiamiamola ricerca, perché non vorrei che si pensasse a qualcosa di scientifico; questa è più una fotografia nel 2023 dello stato dell’arte o della salute dell’editoria periodica giornalistica locale piemontese. Questa foto viene scattata 28 anni dopo quella, prima e unica, del 1995, che si chiamava “Piccolo e bello”, commissionata all’epoca dal Sindacato al Professore Emerito dell’Università di Torino Carlo Marletti, sociologo dell’informazione».

Cosa fa vedere questa fotografia? «Fa vedere quanto i periodici locali abbiano resistito in questi anni, con tutto quello che si è portata dietro – per esempio – la pandemia dal punto di vista dell’indotto, degli aumenti dei costi della carta e dei trasporti, i problemi con le spedizioni, la chiusura delle edicole. Abbiamo fatto un raffronto con il precedente lavoro».

Cosa emerge da questo raffronto? «Il primo studio sull’editoria locale piemontese contava 73 testate, che diffondevano circa 600 mila copie a settimana. Con un’equazione che calcolava tre lettori a copia, la stima dei numeri indicava circa 1 milione e 800 mila lettori a settimana. Chiaramente sono numeri da prendere con le molle, poiché l’accertamento sulla diffusione all’epoca non c’era o comunque c’era per pochi, e si trattava spesso di dati autodichiarati».

E oggi, nel 2023, com’è la situazione? «Le testate riconosciute e associate alla Fipeg e dichiarate sono 53. Quindi circa 20 in meno; dove sono finite? Una serie di queste – si legge nelle testimonianze raccolte sul campo – sono finite in alcuni tipi di concentrazioni editoriali. La stima oggi è di circa 400 mila copie, quindi mantenendo il precedente calcolo siamo a circa 1 milione e 200 mila lettori settimanali; ovviamente il dato non è così facilmente comparabile, perché la fotografia certifica anche che siamo in una fase di transizione dal cartaceo puro – che da solo non regge quasi più – ad un tipo nuovo di testata multimediale».

Come procede l’integrazione con l’online? «Oggi, secondo le indagini, esistono una serie di piattaforme su cui vengono riversati i contenuti più o meno organizzati e quotidiani, con una certa diversità, però, nel concepire la costruzione dell’online. Si registra quindi una fase di transizione e di “caduta” in alcuni casi, ma non così verticale come quella vissuta dai grandi quotidiani, che hanno purtroppo numeri di diffusione ormai spesso modesti. Qui c’è invece più un’idea di resilienza, con l’aiuto della cronaca locale a dare una bella spinta e la capillarità dello sport locale come altro punto di forza. Si va avanti con il freno a mano tirato, ma si continua ad andare avanti».

Il sostegno all’editoria ha avuto un ruolo in tutto questo? «Sì, la resilienza è possibile anche grazie alle provvidenze della legge sull’editoria, senza la quale molte testate non riuscirebbero a raggiungere l’equilibrio di bilancio necessario per proseguire nel lavoro di informazione sul territorio. La transizione verso l’online non copre ancora economicamente e dal punto di vista pubblicitario, se non in minima e marginale quantità, i costi e le necessità di equilibrio delle testate».

Infine, l’ultima parte del lavoro riguarda un’appendice dedicata ai nativi digitali e alle loro traiettorie: «Si chiude con un grande punto interrogativo riguardo all’intelligenza artificiale, che andrà approfondita nei prossimi anni per comprenderne a fondo l’impatto».

Eugenio Giannetta

agenda

Eventi formativi

L’agenda della formazione professionale continua dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

Eventi istituzionali

Tutti i nostri eventi istituzionali dedicati ai giornalisti del Piemonte.

Cerca: