Mercoledì 6 dicembre sono state consegnate le tessere ai nuovi iscritti all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. A essere accolti dal presidente Stefano Tallia e dal vicepresidente Ezio Ercole i nuovi professionisti e pubblicisti.

Oltre al tesserino, i nuovi colleghi hanno ricevuto il quaderno di etica del giornalismo e il benvenuto del presidente nella «Casa dei Giornalisti», un luogo di conoscenza e dibattito sia reale che nella sua estensione virtuale, grazie all’omonimo portale.

Queste le parole di saluto di Tallia: «Questa mattina abbiamo consegnato gli attestati a colleghi che hanno festeggiato 40 e 50 anni di iscrizione. A voi invece diamo il benvenuto nella Casa dei Giornalisti. Il nostro è un mondo in forte trasformazione, siamo nel pieno di una transizione che ha messo in difficoltà il giornalismo, ma a prescindere da quello che sarà l’esito di questa trasformazione, è importante mantenere saldi i valori della professione. Oggi alcuni strumenti del lavoro non esistono più, ne esistono altri, ma i valori che guidano la nostra professione restano integri. Il giornalista ha il compito particolare non di dire cosa è bene o cosa è male, ma di permettere alle persone di formarsi un’opinione libera e documentata».

Al saluto di Tallia sono seguite le parole del vicepresidente Ezio Ercole: «Sulla vostra tessera trovate una data ed è quella della legge istitutiva dell’Ordine. È una data importante, ci deve ricordare che gli Ordini sono una delle ultime difese nei confronti di un appiattimento culturale. La democrazia sarebbe infatti sotto attacco senza l’apporto degli Ordini professionali. Il giornalismo è anche per questo una missione, parola che etimologicamente significa “mandare”: il vostro mandato sarà allora quello di cercare la verità in giro per il mondo».

A rappresentare le altre istituzioni della categoria nella giornata di benvenuto nella Casa dei Giornalisti per i nuovi iscritti la segretaria della Subalpina Silvia Garbarino: «Il sindacato segue da sempre i problemi della professione. Vi invito a venire a parlare con noi per essere consapevoli di diritti e stipendi, che purtroppo vengono ridotti ogni mese, per far sì che resti intatta la nostra libertà di fare i giornalisti. Serve grande passione in questo mestiere, forse più che in altri mestieri, perché non sempre è facile restare fedeli a sé stessi in un mondo colpito duramente ogni giorno dall’interno e dall’esterno, ma ci dobbiamo provare. Abbiamo da poco istituito anche una commissione sul lavoro autonomo e vogliamo essere ascoltati sempre di più in tutta la regione, affinché ci sia sempre maggiore dignità e rispetto per il lavoro di tutti e tutte, perché fare sindacato significa anche cercare strade alternative davanti a un muro ed esserci sempre».

Presente alla cerimonia anche la componente del Consiglio di Amministrazione Casagit Carola Vai: «I nostri antenati giornalisti illuminati, nel 1974 hanno fondato la cassa sanitaria Casagit. All’epoca non esisteva ancora la sanità pubblica, nata nel 1978. Negli ultimi due anni questa cassa, un tempo rivolta solo ai professionisti, ha aperto a tutti e tutte e ciascuno si può iscrivere liberamente, perciò vi invito a informarmi e scoprirei vantaggi e le possibilità di aderire».

A conclusione del giro di interventi anche Giorgio Levi, presidente del Centro Studi e Ricerche sul giornalismo Pestelli di Torino: «Si può fare bene questa professione se si ha memoria di ciò che è stata questa professione. I tempi, è vero, sono cambiati, ma mantenere la memoria viva è importante, ed è questo ciò facciamo come Centro studi, con i nostri oltre 4mila volumi sul giornalismo consultabili ogni giorno gratuitamente».

Presenti alla consegna delle tessere anche il tesoriere Mario Bosonetto, la consigliera Franca Giusti, e la segretaria dell’Ordine Maria Teresa Martinengo.