Un manuale per i giornalisti del futuro
Il giornalista del terzo millennio è il professionista che indistintamente sa scrivere un articolo per un sito web ma anche per un quotidiano, che conosce i diversi linguaggi da utilizzare per lavorare a un’inchiesta o a un dossier, a un servizio televisivo o radiofonico, a una videoinchiesta, a un podcast, a un reel.
Un giornalista multisettoriale che – pur senza essere un tecnico – è in grado anche di montare contenuti tv e radio e di costruire grafici per il giornalismo di precisione o di conoscere come si fa informazione sui social network.
Questa nuova figura è la protagonista di “Diventare giornalisti” – Manuale per il praticantato e l’esame di Stato (Carocci, 2024, pp.528, 42 euro). Il volume è curato da Carlo Chianura, direttore del Master in Giornalismo della Lumsa. A dare il loro contributo circa cinquanta tra giornalisti e docenti accademici.
In 46 capitoli, il manuale punta a proporre un metodo di insegnamento pluridisciplinare sperimentato nell’esperienza di Chianura al Master Lumsa, una delle undici scuole post-universitarie in Italia a consentire l’accesso diretto all’esame di Stato per diventare giornalista professionista. Un metodo pensato per abbracciare tutte le specificità del giornalismo moderno e contemporaneamente dare un quadro dei fondamentali richiesti per superare l’esame di Stato.
La formula è semplice: da Gutenberg all’intelligenza artificiale, vengono proposte al lettore in forma agile ma esaustiva le nozioni fondamentali, che spaziano su tutte le competenze indispensabili al praticante o all’appassionato per superare l’esame e in seguito per trovare lavoro.
Oltre che ai praticanti, il manuale è destinato agli studenti dei corsi universitari di Scienze della Comunicazione, a quanti frequentano le scuole magistrali di Editoria e in generale a tutti quei giovani appassionati che vedono nel giornalismo una futura prospettiva professionale. L’approccio concreto lo rende utile inoltre a chi intende partecipare alle selezioni per l’accesso ai Master biennali in Giornalismo a numero chiuso.
In definitiva, l’ambizione di quest’opera è una trasmissione di saperi da parte di giornalisti e studiosi esperti che hanno a cuore in maniera disinteressata il giornalismo in una fase di transizione del mercato del lavoro difficile ma anche sfidante.
I proventi, d’accordo con gli autori dei capitoli, andranno a due associazioni che, ciascuna a suo modo, lavorano per la libertà di informare. La prima è “Ossigeno per l’Informazione”, che monitora e difende i giornalisti minacciati dalla criminalità ma anche dalle querele temerarie. La seconda è la Comunità di Capodarco, impegnata nel sociale come nel giornalismo, che edita l’agenzia di stampa “Redattore Sociale”.