
World Press Photo Exhibition 2025: Torino al centro del fotogiornalismo mondiale
La World Press Photo Exhibition 2025, la più prestigiosa mostra di fotogiornalismo internazionale, torna a Torino per il nono anno consecutivo. Dal 19 settembre all’8 dicembre, l’ipogeo della Rotonda del Talucchi all’Accademia Albertina delle Belle Arti (via Accademia Albertina 6) ospiterà le 144 immagini vincitrici della 68ª edizione del concorso, selezionate tra oltre 59mila scatti provenienti da 141 Paesi.
La mostra sarà visitabile a partire da venerdì 19 settembre alle ore 16, con orari che permettono al grande pubblico di accedere a uno spazio di confronto e riflessione sull’attualità mondiale. L’esposizione, organizzata da Cime, Ambassador Italia della World Press Photo Foundation di Amsterdam, gode del patrocinio della Città di Torino e sarà arricchita da incontri e conferenze sui grandi temi dell’informazione contemporanea.
Ad aggiudicarsi il titolo di World Press Photo of the Year 2025 è la palestinese Samar Abu Elouf con un’immagine destinata a restare impressa nella memoria collettiva. La fotografia ritrae Mahmoud Ajjour, 9 anni, mutilato da un attacco israeliano a Gaza nel marzo 2024. Pubblicata dal New York Times, racconta la tragedia della guerra con lo sguardo innocente di un bambino costretto a reinventarsi la vita: dopo aver perso le braccia, Mahmoud sta imparando a scrivere con i piedi.

Accanto a questo scatto, la giuria ha segnalato altre immagini di forte impatto: il fotografo statunitense John Moore con Attraversamento notturno, dedicata all’immigrazione cinese clandestina negli Stati Uniti, e il peruviano-messicano Masuk Nolte con Siccità in Amazzonia, potente denuncia della crisi climatica.
Per la prima volta, la mostra si tiene all’Accademia Albertina, in una cornice che coniuga arte e responsabilità civile. «Torino si conferma capitale culturale e civica dell’informazione visiva», sottolinea Vito Cramarossa, direttore di Cime. «Il pubblico cresce di anno in anno: un segnale di comunità viva, consapevole del valore del giornalismo e del fotogiornalismo nel comprendere la complessità del presente».
Il direttore dell’Accademia, Salvo Bitonti, aggiunge: «Con grande piacere abbiamo concesso l’ipogeo della Rotonda del Talucchi alla mostra, permettendole di essere visitata dai nostri studenti e da tutti i cittadini».
In un momento storico segnato da conflitti, migrazioni e crisi climatiche, la mostra non è solo un’esposizione fotografica, ma un servizio pubblico: uno strumento di conoscenza e di esercizio democratico. Lo ricorda anche Stefano Tallia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, con una dichiarazione che assume un valore ancora più profondo in questo contesto:
«Il Word Press Photo rappresenta una straordinaria opportunità per mettere in evidenza l’importanza del lavoro giornalistico, a maggior ragione in un momento nel quale in troppe parti del mondo sono in atto tentativi di restringere la libertà di stampa. In queste ore il nostro pensiero non può non andare agli oltre duecento giornalisti uccisi a Gaza dall’inizio delle operazioni militari israeliane, molti di loro vittime di azioni mirate. Ma non è questo il solo contesto difficile: ovunque nel mondo, chi si prepara a ridurre gli spazi democratici, inizia con l’attaccare la libertà di stampa. Dobbiamo essere consapevoli che nel grande conflitto in corso tra democrazia e autoritarismo la libera informazione ha un ruolo cruciale. Difenderla dev’essere un obiettivo comune: ben vengano dunque appuntamenti che aiutano a sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi».
Parole che restituiscono il senso più profondo della World Press Photo: un archivio visivo che non si limita a documentare, ma che mette in luce le sfide globali e la necessità di difendere il diritto all’informazione.